Pone in essere un comportamento deontologicamente rilevante l’avvocato che richieda un compenso manifestamente sproporzionato e comunque eccessivo rispetto all’attività professionale svolta (art. 29 co. 4 cdf). Peraltro, l’illecito in parola non è escluso neppure dal fatto che vi sia un accordo sul compenso (art. 25 cdf) ovvero che il cliente accetti di provvedere al relativo pagamento (Nel caso di specie, l’avvocato aveva richiesta un compenso professionale di € 800.000 oltre accessori, ancorché da parametri forensi fossero dovuti circa € 50.000).
Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Consales, rel. Santinon), sentenza n. 80 del 28 marzo 2025
Classificazione
- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 80 del 28 Marzo 2025 (respinge) (sospensione)- Consiglio territoriale: CDD Messina, delibera del 15 Settembre 2021 (sospensione)
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