Il dovere di difesa non giustifica la commissione di illeciti a pretesa tutela del cliente

Il dovere di fedeltà nei confronti del cliente e quello di difesa impongono all’avvocato un impegno totale a favore della parte assistita, ma l’ampiezza di tale dovere non può sconfinare nell’illecito (Nel caso di specie, l’avvocato aveva depositato in giudizio un documento solo con la comparsa conclusionale, quindi oltre i termini delle preclusioni processuali, al fine di provare l’asserita falsità di alcune deposizioni testimoniali).

Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Logrieco, rel. Vannucci), sentenza n. 188 del 19 dicembre 2019

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 188 del 19 Dicembre 2019 (respinge) (sospensione)
- Consiglio territoriale: COA Roma, delibera del 07 Novembre 2013 (sospensione)
abc, Giurisprudenza CNF

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