Il dovere di difesa impone all’avvocato di rilevare, nel rispetto della verità e della legge, le violazioni commesse dalla controparte e dal suo difensore

Tra i doveri fondamentali dell’avvocato, che ne determinano la rilevanza costituzionale e sociale, rientra prioritariamente quello di garantire il diritto di difesa dell’assistito, utilizzando tutti gli strumenti predisposti dall’ordinamento, nel rispetto della verità e della legge. In conformità a tale principio, l’avvocato non può esimersi dal rilevare in giudizio le violazioni commesse dalla controparte e dal suo difensore, soprattutto se l’illiceità e la contrarietà alla legge delle condotte del collega avversario siano rilevanti ai fini della tutela degli interessi e dei diritti dell’assistito.

Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Stefanì), sentenza n. 465 del 30 dicembre 2024

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 465 del 30 Dicembre 2024 (accoglie) (assoluzione)
- Consiglio territoriale: CDD Trieste, delibera del 04 Marzo 2021 (censura)
Giurisprudenza CNF

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