Il diritto-dovere di difesa non giustifica l’uso di espressioni sconvenienti ed offensive

Benché l’avvocato possa e debba utilizzare fermezza e toni accesi nel sostenere la difesa della parte assistita o nel criticare e contrastare le decisioni impugnate, tale potere/dovere trova un limite nei doveri di probità e lealtà, i quali non consentono di trascendere in comportamenti non improntati a correttezza e prudenza, se non anche offensivi, che ledono la dignità della professione.

Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Napoli, rel. Cancellario), sentenza n. 167 del 23 giugno 2025

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 167 del 23 Giugno 2025 (respinge) (censura)
- Consiglio territoriale: CDD Lecce, delibera del 12 Dicembre 2023 (sospensione)
Giurisprudenza CNF

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