Il COA di Messina chiede di sapere se “la previsione ‘limiti di reddito’ di cui all’art. 76 del d.P.R. n. 115 del 2002, comma 3, in un quadro di interpretazione costituzionalmente orientato, debba includere nel relativo calcolo anche la partecipazione in società che non abbiano prodotto utili nell’anno reddituale di riferimento, con espresso riferimento nella relativa dichiarazione resa dall’istante”.

L’art. 76, comma 3, d.P.R. 115/2002, individua il perimetro entro cui determinare i limiti di reddito, prescrivendo che si debba tener conto anche dei redditi che per legge sono esenti dall’imposta sul reddito delle persone fisiche o che sono soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta, ovvero ad imposta sostitutiva. In proposito, l’interpretazione della giurisprudenza di legittimità è granitica (si veda per tutte, Cassazione penale, sez. IV, 06/11/2024, n. 4373).
Il tenore letterale della previsione e l’interpretazione che, nel tempo, ne è stata fornita dalla Suprema Corte (cfr. tra le altre Cassazione civile, sez. II, 21/12/2021, n. 40970; Cassazione penale, sez. IV, 21/04/2021, n. 31436; Cassazione civile, sez. VI, 21/07/2020, n. 15458) non consente di escludere, ai fini della determinazione del reddito, la partecipazione in società che non abbiano prodotto utili nell’anno reddituale di riferimento.

Consiglio nazionale forense, parere n. 40 del 25 luglio 2025

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, parere n. 40 del 25 Luglio 2025
- Consiglio territoriale: COA Messina, delibera (quesito)
Prassi: pareri CNF

Related Articles

0 Comment