Il calcolo della pena nel reato continuato non si applica alla sanzione disciplinare nel caso di più addebiti

La sanzione disciplinare è determinata sulla base dei fatti complessivamente valutati e non già per effetto di un computo matematico, né in base ai principi codicistici in tema di concorso di reati, per i quali la pena per il reato più grave andrebbe aumentata per effetto della continuazione formale ritenuta, cosicché si dovrebbe determinare quantitativamente l’aumento operato sulla pena base per ogni violazione. Va pertanto escluso l’obbligo del C.d.O. di collegare le violazioni deontologiche a singole pene, dovendosi invece determinare la sanzione (e la sua misura) nel complesso idonea in base alla valutazione complessiva dei fatti, dei comportamenti, delle qualità e soprattutto del disvalore che gli stessi comportamenti determinano nella classe forense.

Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Florio), sentenza del 18 marzo 2014, n. 28

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 28 del 18 Marzo 2014 (respinge) (sospensione)
- Consiglio territoriale: COA Busto Arsizio, delibera del 16 Marzo 2012 (sospensione)
Giurisprudenza CNF

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