Vìola l’art. 29 ncdf (già art. 43 cdf) l’avvocato che pretenda un compenso manifestamente sproporzionato ed ingiustificato in relazione alla qualità ed alla quantità dell’attività in concreto svolta, a nulla rilevando l’eventuale assenza di dolo, essendo sufficiente a fondare la responsabilità disciplinare la mera volontarietà e consapevolezza della condotta (Nel caso di specie, l’incolpato aveva sostenuto che la parcella, dallo stesso pure sottoscritta, fosse stata redatta da un collaboratore di studio, senza peraltro allegare una incolpevole svista ovvero un proprio comportamento omissivo concretizzatosi in una mancata incolpevole verifica).
Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Picchioni, rel. Savi), sentenza del 7 marzo 2016, n. 44
Classificazione
- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 44 del 07 Marzo 2016 (respinge) (censura)- Consiglio territoriale: COA Chieti, delibera del 22 Febbraio 2011 (censura)
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