Il conflitto di competenza fra i Consigli distrettuali di disciplina può essere sollevato dinanzi al CNF solo dal CDD

Il CDD è l’organo deputato a sollevare in via esclusiva il conflitto di competenza territoriale davanti al CNF. Tale disciplina, peraltro, non contrasta con le norme costituzionali, in ragione della natura amministrativa del procedimento disciplinare di primo grado ed in considerazione del fatto che il diritto di difesa dell’incolpato può essere adeguatamente tutelato in sede […]

Read More &#8594

Procedimento disciplinare: competenza territoriale e criterio della prevenzione

La competenza a procedere disciplinarmente è attribuita al CDD del distretto ove il professionista è iscritto, o a quello del distretto nel quale è avvenuto il fatto per cui si procede, fermo in ogni caso il principio della prevenzione con riguardo al momento dell’iscrizione della notizia nel registro riservato. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Logrieco, […]

Read More &#8594

I presupposti del conflitto di competenza tra CDD

Affinché sorga un conflitto di competenza è necessaria la contemporanea pendenza di due procedimenti disciplinari avanti a due Giudici diversi, i quali ritengano di essere entrambi incompetenti o competenti a procedere, atteso che in assenza della pendenza dei procedimenti è impossibile parlare di “conflitto”. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Logrieco, rel. Logrieco), sentenza n. 77 […]

Read More &#8594

Decisione disciplinare: necessaria (e sufficiente) la firma del Presidente e del Segretario in carica al momento della delibera (e non del successivo deposito)

Le decisioni disciplinari devono essere sottoscritte dal presidente e dal segretario che hanno partecipato alla seduta di deliberazione, la cui data risulta nel corpo della decisione, a nulla rilevando l’eventuale cambiamento della composizione del consiglio medesimo al momento della pubblicazione della decisione stessa. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Logrieco, rel. Salazar), sentenza n. 75 del […]

Read More &#8594

Esami avvocato: le dimissioni del commissario sono immediatamente efficaci (quale dies a quo per l’ineleggibilità al COA)

Le dimissioni dalla carica di componente della commissione per gli esami di avvocato non hanno natura recettizia e non necessitano di accettazione né di nomina del sostituto ai fini della loro validità, sicché sono immediatamente efficaci quale dies a quo per l’ineleggibilità prevista dall’art. 47 L. n. 247/2012, che – mutando la precedente disciplina (art. […]

Read More &#8594

Inammissibile l’impugnazione al CNF proposta a mezzo difensore non cassazionista

Nel giudizio dinanzi al CNF, l’incolpato può difendersi personalmente, purché iscritto nell’albo professionale ed in possesso dello ius postulandi, ovvero farsi assistere da altro avvocato, purché iscritto all’albo dei patrocinanti davanti alle Giurisdizioni Superiori e munito di mandato speciale (Nel caso di specie, il ricorso -non pure sottoscritto personalmente dall’incolpato- veniva proposto mediante avvocato non […]

Read More &#8594

Difetto di procura: l’art. 182 co. 2 cpc non si applica nei giudizi avanti al CNF

L’art. 182, co. 2, c.p.c. (che, in presenza di un vizio della procura, consente il rilascio della procura in data posteriore alla notificazione dell’atto purché anteriore alla costituzione della parte rappresentata, ed impone al giudice, d’ufficio o su eccezione di parte, di provvedere in ordine alla sanatoria) non opera qualora la legge prescriva il conferimento […]

Read More &#8594

La delibera di costituzione della sezione disciplinare non è immediatamente impugnabile al CNF (né al TAR)

La delibera di costituzione della sezione disciplinare da parte del CDD è un atto endoprocedimentale non suscettibile di autonoma impugnazione dinanzi al CNF, né tantomeno dinanzi al giudice amministrativo. Consiglio Nazionale Forense (pres. Mascherin, rel. Vannucci), sentenza n. 71 del 29 luglio 2019 NOTA: In senso conforme, Consiglio Nazionale Forense (pres. Mascherin, rel. Logrieco), sentenza […]

Read More &#8594

Assunzione di incarico contro ex cliente possibile solo dopo due anni e, comunque, purché sia estraneo a quello svolto in precedenza

Ai sensi dell’art. 68 cdf (già art. 51 cod. deont. previgente), l’assunzione di un incarico contro un ex-cliente è ammessa quando sia trascorso almeno un biennio dalla cessazione del rapporto professionale e l’oggetto del nuovo incarico sia estraneo a quello espletato in precedenza. Tali condizioni devono ricorrere congiuntamente (Nel caso di specie, l’avvocato accettava l’incarico […]

Read More &#8594