Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Rapporti con la parte assistita – Dovere di dignità e decoro – Indebita ritenzione di somme ed illegittima formulazione di istanze cautelari.

Viola i principi di lealtà e dignità l’avvocato che riscuota dalla cliente indebitamente una somma, per una parte emettendo fattura, e per altra parte domandando un sequestro a fini cautelativi, omettendo poi la restituzione delle somme dovute. (Rigetta ricorso contro decisione Consiglio Ordine Roma, 11 luglio 1989). Consiglio Nazionale Forense (pres. Cagnani, rel. Falzea), sentenza […]

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Principi generali – Dovere di riserbo, dignità e decoro professionale – Procacciamento di clientela – Stampato contenente offerta di servizi professionali di ogni genere con l’ausilio di avvocati di fama nazionale – Illecito deontologico – Censura

Il ripudio di mezzi pubblicitari di ogni genere costituisce tradizione e vanto dell’Avvocatura italiana, che nel corso di decenni ha sempre confermato il rifiuto di forme di emulazione diverse da una dignitosa gara di meriti dimostrati attraverso le opere e lo studio, (Nella fattispecie il responsabile aveva predisposto e diffuso uno stampato di tenore autoelogiativo […]

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Principi generali – Rapporti con la parte assistita – Appropriazione indebita di denaro di spettanza di clienti – Illeciti deontologici – Sospensione dall’esercizio della professione per la durata di nove mesi.

L’avvocato che trattenga reiteratamente e per lunghi periodi l’importo trasmesso da Compagnie assicuratrici a titolo di risarcimento danno dovuto a propri assistiti, che per incassare a proprio favore dette somme provveda ad apporre false firme di girata sugli assegni delle Compagnie, che non abbia provveduto a versare gli importi dovuti ai clienti, viene meno ai […]

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Avvocato e procuratore – Procedimento disciplinare – Giudizio di primo grado avanti il Consiglio dell’Ordine – Delibera – Sospensione cautelare – Potere discrezionale del Consiglio dell’Ordine – Impugnazione al Consiglio nazionale forense – Esame di mera legittimità.

Nei casi previsti dal terzo comma dell’art. 43 della legge professionale l’adozione del provvedimento di sospensione cautelare appartiene all’insindacabile potere discrezionale del Consiglio dell’Ordine e l’esame del Consiglio nazionale forense in sede di sua impugnazione è limitato al controllo di legittimità della decisione, non estendendosi al merito, per cui resta precluso ogni esame sull’opportunità o […]

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Principi generali – Rapporti con la parte assistita ed il Consiglio dell’Ordine – Negligenza nello svolgimento del mandato – Omessa informativa ai clienti – Insolvenza – Procedimento penale per il reato di cui all’art. 646 e 71 c.p. e altri addebiti – Illeciti deontologici – Sospensione dall’esercizio della professione per la durata di dieci mesi.

Il professionista forense che non curi pratiche a lui affidate, che non ne dia informativa ai clienti, nonostante reiterate sollecitazioni rivoltegli dagli interessati e dal Consiglio dell’Ordine, che non provveda al pagamento di propri debiti personali, anche dopo l’intimazione per ingiunzione, che sia sottoposto a procedura penale per il reato di cui agli artt. 646 […]

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Avvocato e procuratore – Procedimento disciplinare – Delibera – Impugnazione al Consiglio nazionale forense – Legittimazione – Ricorso presentato dal denunciante – Inammissibilità.

Gli unici legittimati all’impugnazione del provvedimento emanato dal Consiglio dell’Ordine in materia disciplinare sono l’interessato ed il Procuratore Generale. Deve essere pertanto dichiarato inammissibile il ricorso al Consiglio nazionale forense presentato da chi aveva avviato la procedura con esposto al Consiglio dell’Ordine. (Dichiara inammissibile ricorso contro decisione Consiglio Ordine Roma, 26 luglio 1990). Consiglio Nazionale […]

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Avvocato e procuratore – Albo avvocati e procuratori – Diritto all’iscrizione – Giudizio di primo grado avanti il Consiglio dell’Ordine – Delibera – Atto amministrativo – Revocabilità e modificabilità della decisione da parte del Consiglio dell’Ordine – Impugnazione avanti il Consiglio nazionale forense – Sopravvenuta irrevocabilità dell’atto.

Conforme alla sentenza emessa il 19 aprile 1991, n. 19. (Rigetta ricorso contro decisione Consiglio Ordine Roma, 28 dicembre 1989). Consiglio Nazionale Forense (pres. Grande Stevens, rel. Grande Stevens), sentenza del 19 aprile 1991, n. 51

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Avvocato e procuratore – Albo avvocati e procuratori – Diritto all’iscrizione – Giudizio di primo grado avanti il Consiglio dell’Ordine – Delibera – Atto amministrativo – Revocabilità e modificabilità della decisione da parte del Consiglio dell’Ordine – Impugnazione avanti il Consiglio nazionale forense – Sopravvenuta irrevocabilità dell’atto.

Conforme alla sentenza emessa il 19 aprile 1991, n. 19. Consiglio Nazionale Forense (pres. Grande Stevens, rel. Passino), sentenza del 19 aprile 1991, n. 50

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Principi generali – Rapporto fra fatti a rilevanza penale e disciplinare – Autonomia dei giudizi.

La condotta del professionista forense deve essere esaminata dal Consiglio dell’Ordine indipendentemente dall’apprezzamento del giudice penale ed alla luce dei principi deontologici che devono caratterizzare il comportamento del professionista, onde accertare se lo stesso abbia commesso infrazioni alle indicate norme deontologiche, tali che non lo rendano degno di appartenere ad un ordine professionale. (Rigetta ricorso […]

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Principi generali – Dovere di dignità e decoro – Richiesta di compenso professionale per importi superiori a quelli di tariffa – Esercizio di patrocinio senza il titolo idoneo – Illeciti deontologici – Sospensione dall’esercizio della professione per la durata di due mesi.

Il professionista che richieda, a titolo di compenso per prestazioni professionali, importi superiori ai limiti stabiliti dalle vigenti tariffe, sia in relazione alla natura dell’attività svolta, sia in relazione al titolo di abilitazione al patrocinio, e che abbia richiesto un provvedimento giudiziale senza possedere il titolo per restare personalmente in giudizio, tiene un comportamento lesivo […]

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