Il termine di impugnazione delle decisioni del C.d.O. in materia disciplinare è di 20 giorni dalla notifica della decisione all’interessato, non essendo prevista, come necessaria, la notifica al difensore. Pertanto deve essere dichiarato inammissibile perché tardivo il ricorso proposto entro venti giorni dalla notifica al difensore, ma oltre venti giorni dalla notifica della decisione all’interessato. […]
L’avvocato che con raggiri si appropri di immobili di proprietà di una cliente pone in essere un comportamento gravemente lesivo della dignità e decoro dell’intera classe forense. Nella specie il professionista procedeva ad una compravendita effettiva del bene, anziché ad una vendita simulata prospettata alla cliente, e poi accendeva su detti beni ipoteche a garanzia […]
Il ricorso al C.N.F. contro il diniego della revoca della sospensione cautelare non ha effetto sospensivo della esecuzione della misura disposta. Tale effetto, infatti, può riguardare soltanto le sanzioni disciplinari inflitte ma non l’esecutività di una misura cautelare. (Nella specie è stata confermata la sanzione disciplinare della cancellazione che è divenuta immediatamente esecutiva mentre è […]
La notificazione effettuata ex articolo 140 c.p.c. si perfeziona con l’invio del primo avviso raccomandato coincidente con il deposito presso il Comune dell’atto da notificare e con l’affissione dell’avviso alla porta del destinatario, ed è da questo momento che decorre il termine per l’impugnazione previsto dall’articolo 50, secondo comma r.d.l. 1578/33. (Nella specie è stata […]
Al procedimento disciplinare davanti al C.N.F., per quanto non specificatamente regolato dalle norme professionali proprie, si applicano le norme del processo civile, e pertanto, come per tutti i giudizi, il dispositivo non dovrà essere letto in udienza, ma la parte potrà conoscerlo con il deposito della decisione. Invece nel procedimento di natura amministrativa davanti al […]
Deve essere dichiarata l’inammissibilità dell’opposizione del terzo motivata dalla semplice contrarietà al principio giuridico affermato dalla decisione contro cui l’opposizione è proposta; in tale fattispecie, infatti, è ravvisabile la totale assenza nel ricorrente di un qualsivoglia diritto autonomo la cui tutela sia incompatibile con la situazione giuridica risultante dalla decisione opposta (come prescritto dall’articolo 404 […]
L’eccezione di mancata pronuncia sulle spese non può farsi valere con la procedura di correzione di errore materiale ma con i normali mezzi di impugnazione. (Accoglie parzialmente il ricorso avverso decisione C.d.O. di Milano, 22 luglio 1995). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Galati, rel. Caddeo), sentenza del 11 luglio 1998, n. 74
La pronuncia del C.N.F. che dichiara la nullità della decisione del C.d.O. per ragioni formali (mancata sottoscrizione del presidente) consente la ripresa dell’azione disciplinare, salva l’eventuale maturata prescrizione. (Accoglie parzialmente il ricorso avverso decisione C.d.O. di Milano, 22 luglio 1995). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Galati, rel. Caddeo), sentenza del 11 luglio 1998, n. 74
L’ordinanza di correzione di eventuali errori materiali in una decisione del C.N.F., è atto avente natura amministrativa e come tale non è ricorribile innanzi alla Cassazione ex art. 111 Cost. (Accoglie parzialmente il ricorso avverso decisione C.d.O. di Milano, 22 luglio 1995). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Galati, rel. Caddeo), sentenza del 11 luglio 1998, […]
Nel ricorso avanti il C.N.F. per la correzione di errori materiali la dizione «stesso giudice» deve intendersi come «stesso ufficio giudiziario», stante la natura elettiva e la durata triennale del C.N.F., che potrebbe pertanto poter veder cambiata la sua composizione alla scadenza naturale. (Accoglie parzialmente il ricorso avverso decisione C.d.O. di Milano, 22 luglio 1995). […]