Avvocati di enti pubblici: la disciplina professionale non ammette interpretazioni estensive

Sulla base delle prescrizioni poste dalla legge professionale, per gli avvocati degli enti pubblici, iscritti negli elenchi speciali, lo ius postulandi è ristretto alla tassativa ipotesi dell’esercizio professionale per le cause e gli affari propri dell’ente presso il quale gli stessi prestano la loro opera e non è consentita alcuna interpretazione estensiva. Corte di Cassazione […]

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Per il termine d’impugnazione (al CNF e in Cassazione) è irrilevante la data di notifica al difensore

Le disposizioni contenute nell’art. 36 dell’ordinamento forense contengono un’eccezione al combinato disposto di cui agli artt. 285 e 170 c.p.c., il quale stabilisce che il termine dì 30 giorni per ricorrere verso la sentenza del CNF decorre dalla notifica della stessa a richiesta d’ufficio eseguita nei confronti dell’interessato personalmente e non già del suo procuratore, […]

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Il provvedimento che definisce la durata e l’efficacia della sospensione cautelare dall’esercizio della professione rientra nella competenza del Consiglio dell’Ordine

Anche nella vigenza del nuovo ordinamento professionale forense che ha devoluto ai Consiglii distrettuali di disciplina la potestà disciplinare, il provvedimento che definisce la durata e l’efficacia della sospensione cautelare dall’esercizio della professione rientra nella competenza del Consiglio dell’Ordine di iscrizione dell’Avvocato sospeso. Corte di Cassazione (pres. Amoroso, rel. Cirillo), SS.UU, sentenza n. 22358 del […]

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Sospensione cautelare: il provvedimento “esecutivo” del COA può essere impugnato al CNF

La delibera adottata – ai sensi della L. 31 dicembre 2012, n. 247, art. 60, comma 7 (Nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense) – dal Consiglio dell’ordine degli avvocati in materia di esecuzione della sospensione cautelare è impugnabile con ricorso al Consiglio nazionale forense in applicazione analogica e costituzionalmente orientata del comma 6 medesimo articolo. […]

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Il CNF decide sull’impugnazione del provvedimento del COA su decorrenza e durata della sospensione cautelare

A mente degli artt. 24, 97, 111 e 113 Cost. la giurisdizione del Consiglio nazionale forense si estende a qualsiasi provvedimento che incida sulla salvaguardia collettiva della deontologia forense ovvero sulla tutela individuale dello status professionale a prescindere dal carattere endo/pre-procedimentale o finale. Ne consegue che il Consiglio nazionale forense è competente a conoscere in […]

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Sanzione aggravata alla sospensione: la durata minima è di due mesi, per la contradizion che nol consente

L’art. 22, comma 2, lettera b) del Codice deontologico Forense approvato dal Consiglio Nazionale Forense, ai sensi dell’art. 65, comma 5, primo inciso della L. n. 247 del 2012, si deve interpretare nel senso che la sanzione della sospensione dall’esercizio della professione, da essa prevista per i casi più gravi di illeciti che di norma […]

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Le sentenze del CNF possono essere impugnate in Cassazione soltanto per incompetenza, eccesso di potere e violazione di legge

Le decisioni del Consiglio Nazionale Forense in materia disciplinare sono impugnabili dinanzi alle Sezioni Unite della Corte di cassazione soltanto per incompetenza, eccesso di potere e violazione di legge, con la conseguenza che l’accertamento del fatto, l’apprezzamento della sua rilevanza rispetto alle imputazioni, la scelta della sanzione opportuna e, in generale, la valutazione delle risultanze […]

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La valutazione del CNF circa la rilevanza deontologica del fatto e la relativa sanzione disciplinare da applicare non è sindacabile in Cassazione

Nei procedimenti disciplinari a carico di avvocati, l’apprezzamento della gravità del fatto e della condotta addebitata all’incolpato, rilevante ai fini della scelta della sanzione opportuna, ai sensi dell’art. 22 del codice deontologico forense, è rimesso all’Ordine professionale, ed il controllo di legittimità sull’applicazione di tale norma non consente alla Corte di cassazione di sostituirsi al […]

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Anche l’assistenza legale stragiudiziale e sporadica può costituire esercizio abusivo della professione forense

Il delitto di esercizio abusivo della professione legale ha natura istantanea e non esige un’attività continuativa od organizzata, giacché si perfeziona con il compimento anche di un solo atto tipico o proprio della professione abusivamente esercitata, ovvero per il solo fatto che l’agente curi pratiche legali dei clienti o predisponga ricorsi anche senza comparire in […]

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