Avvocato e procuratore – Procedimento disciplinare – Impugnazione al Consiglio nazionale forense – Morte del ricorrente – Delibera di non doversi procedere.

Il decesso del professionista che abbia proposta impugnazioni avanti il Consiglio nazionale forense contro una delibera del Consiglio dell’Ordine comporta declaratoria di non doversi procedere. (Dichiara non doversi procedere su ricorso contro decisione Consiglio Ordine Bari, 29 ottobre 1980). Consiglio Nazionale Forense (pres. Landriscina, rel. Landriscina), decisione del 23 settembre 1988, n. 41

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Principi generali – Dovere di lealtà e correttezza – Modifica delle date indicate in un verbale di udienza al solo fine di correggere un precedente errore materiale – Assoluzione penale perche´ il fatto non costituisce reato – Illecito deontologico – Non sussiste

Il professionista che modifichi in un verbale di causa le date del rinvio e del termine di notifica del provvedimento alla controparte al solo fine di ovviare ad un precedente errore materiale in cui egli era incorso avendo invertito l’indicazione del giorno dell’udienza del rinvio con il termine assegnato per la notifica, non tiene un […]

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Avvocato e procuratore – Procedimento disciplinare – Impugnazione al Consiglio nazionale forense – Decesso del ricorrente – Dichiarazione di non luogo a deliberare per decesso del ricorrente.

Qualora, nelle more del giudizio di impugnazione di provvedimento disciplinare avanti il Consiglio nazionale forense, l’incolpato deceda, dev’essere dichiarato il non luogo a deliberare per morte del professionista. (Dichiara il non luogo a deliberare su ricorso contro decisione Consiglio Ordine Milano, 30 giugno 1983). Consiglio Nazionale Forense (pres. Grande Stevens, rel. Cagnani), decisione del 23 […]

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Avvocato e procuratore – Procedimento disciplinare – Impugnazione al Consiglio nazionale forense – Decesso del ricorrente – Dichiarazione di non luogo a deliberare per decesso del ricorrente.

Qualora, nelle more del giudizio di impugnazione di provvedimento disciplinare avanti il Consiglio nazionale forense, l’incolpato deceda, dev’essere dichiarato il non luogo a deliberare per morte del professionista. (Dichiara il non luogo a deliberare su ricorso contro decisione Consiglio Ordine Busto Arsizio, 25 gennaio 1985). Consiglio Nazionale Forense (pres. Grande Stevens, rel. Cagnani), decisione del […]

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Dovere di diligenza – Inadempimento al mandato – Esercizio dell’attività professionale mediante l’ausilio di collaboratori – Dovere di verifica e controllo

L’avvocato è responsabile dei comportamenti dei propri collaboratori in ambito professionale, soprattutto con riferimento all’espletamento dei passaggi più delicati, come quello di porre in scadenziario i termini per incombenti soggetti a decadenza, dovendosi attivare procedure di verifica al fine di assicurarsi che le scadenze vengano prima segnate e poi rispettate. (Nella specie, era stata omessa […]

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Avvocato – Procedimento disciplinare – Decisione del C.d.O. – Archiviazione dell’esposto – Impugnazione – Inammissibilità

Va dichiarata l’inammissibilità del ricorso dell’esponente avverso il provvedimento di archiviazione adottato dal C.O.A., perché proposto da soggetto privo di legittimazione all’impugnazione ed altresì avverso un provvedimento che, pacificamente, non rientra tra gli atti impugnabili, non essendo ricompreso tra quelli a carattere decisorio richiamati dall’art. 50 del r.d.l. n. 1578/1933. (Dichiara inammissibile il ricorso avverso […]

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Avvocato – Norme deontologiche – Art. 20 c.d.f. – Divieto di uso di espressioni sconvenienti od offensive – Critica della decisione impugnata – Limiti

In tema di espressioni sconvenienti ed offensive, la circostanza che le frasi contestate non individuino un destinatario persona fisica, poiché rivolte all’iter processuale o alla sentenza, non giustifica la violazione della norma deontologica, poiché il difensore deve sempre attenersi a comportamenti improntati a correttezza e lealtà nel rispetto del giudicante, inteso quest’ultimo non solo come […]

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E’ insorto conflitto negativo tra i Consigli dell’Ordine di Gorizia e di Trieste in materia di competenza all’applicabilità della sospensione cautelare prevista dall’art. 43 l.p. Il conflitto è stato originato dalla circostanza che nei confronti degli avvocati X e Y, iscritti all’Ordine di Gorizia, pende procedimento disciplinare davanti al Consiglio dell’Ordine di Trieste, che a suo tempo lo aveva aperto in quanto i fatti disciplinarmente rilevanti erano stati commessi nel suo ambito territoriale. Dovendosi ora procedere all’eventuale applicazione della sospensione cautelare di detti avvocati ex art. 43 legge cit., a seguito della pubblicazione della sentenza penale di condanna dei medesimi e del conseguente strepitus fori, il COA di Gorizia chiede di conoscere se la pendenza del procedimento disciplinare davanti al COA di Trieste ha attratto – come esso ritiene – anche la competenza relativa all’applicazione della sospensione cautelare, competenza che quest’ultimo Consiglio nega.

Va ricordato che la competenza a procedere in via disciplinare è dalla legge professionale (art. 38) assegnata tanto al Consiglio dell’Ordine che vigila sulla tenuta dell’albo nel quale è iscritto l’avvocato che sia venuto meno ai propri doveri, quanto al Consiglio dell’Ordine del luogo in cui il fatto è stato commesso. L’iniziativa eventualmente assunta da […]

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Il COA di Verona chiede di conoscere se nell’ipotesi di violazione degli artt. 17 e 17 bis del codice deontologico, commessa da un avvocato mediante l’uso del proprio sito internet, il procedimento disciplinare debba essere aperto dal Consiglio dell’Ordine al quale appartiene il professionista, oppure possa essere indifferentemente avviato da qualsiasi altro Consiglio venuto a conoscenza del fatto, stante la sua diffusione attraverso la rete telematica, che è priva di confini territoriali.

Ai sensi dell’art. 38, c. 2, l.p.f, la competenza a procedere disciplinarmente spetta al Consiglio dell’Ordine nel cui albo è iscritto l’avvocato che sia venuto meno ai propri doveri. Siffatta competenza concorre tuttavia paritariamente con il c.d. foro del “locus commissi delicti”. La competenza è determinata, nell’ipotesi di conflitto tra detti due Fori, dal criterio […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Arezzo ha posto il seguente quesito: “Se può essere qualificata attività formativa ai sensi del vigente regolamento in tema di formazione permanente dell’avvocato l’esercizio della funzione di Presidente e/o componente del Collegio giudicante di Commissioni tributarie, l’esercizio della funzione di giudice procuratore onorario, il tutto ai fini del riconoscimento di crediti formativi.”. Il Consiglio ha altresì chiesto, in caso di risposta affermativa, che vengano specificati i criteri per la relativa quantificazione dei crediti.

La risposta all’interrogativo anzidetto può discendere dai richiami normativi e dalle considerazioni che seguono. Ai sensi dell’art. 1, comma 4, del Regolamento, “Con l’espressione formazione professionale continua si intende ogni attività di accrescimento ed approfondimento delle conoscenze e delle competenze professionali, nonché il loro aggiornamento mediante partecipazione ad iniziative culturali in campo giuridico e forense.”. […]

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