La giurisdizione speciale del CNF non constrasta con la Costituzione

Il Consiglio nazionale forense, allorchÈ pronuncia in materia disciplinare, è un giudice speciale istituito con D.LGS. lgt. 23 novembre 1944, n. 382, prima dell’entrata in vigore della Costituzione, e da questa conservato; è pertanto da escludere che, per i soggetti che incorrono in una delle situazioni ricadenti nell’ambito delle relative attribuzioni giurisdizionali, possa configurarsi un […]

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E’ sufficiente che le sentenze del CNF siano firmate dal presidente e dal segretario (rectius, la firma del relatore non è necessaria)

Posto che la disciplina della sottoscrizione delle decisioni rese dal Consiglio nazionale forense è dettata dall’art. 51 del regio decreto 22 gennaio 1934, n. 37, le decisioni del Consiglio nazionale forense devono essere sottoscritte dal presidente e dal segretario, come previsto dalla citata disposizione della legge professionale, che ha natura di “lex specialis”, non anche […]

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L’eccezione al generale divieto di cancellazione dall’albo in pendenza di procedimento penale o disciplinare

La norma dell’art. 37, ottavo comma, del R.D.L. 27 novembre 1933 n. 1578 (ordinamento delle professioni di avvocato e procuratore), secondo la quale “non si può pronunciare la cancellazione (dagli albi degli avvocati e procuratori) quando sia in corso un procedimento penale o disciplinare”, persegue l’esigenza garantista di vietare che il consiglio dell’ordine possa far […]

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In sede di appello, il CNF può integrare la motivazione carente del provvedimento del COA

La mancanza di adeguata motivazione non costituisce motivo di nullità del provvedimento del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, in quanto, alla carenza di motivazione, il Consiglio Nazionale Forense quale giudice di appello può apportare le integrazioni che ritiene necessarie. Consiglio Nazionale Forense (Pres. Alpa, Rel. Borsacchi), sentenza del 29 novembre 2012, n. 181 NOTA: In senso […]

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Le espressioni sconvenienti od offensive non sono scriminate dalla provocazione altrui

La provocazione (e lo stato d’ira che da questa dovesse derivare) non esclude l’infrazione alla regola deontologica di cui all’art. 20, comma I, c.d.f., ma, al più, può solo essere considerata come possibile attenuante ai fini della riduzione della sanzione (Nel caso di specie, l’avvocato aveva offeso la segretaria della Cassa Forense in reazione al […]

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Il principio del libero convincimento del giudice vale anche in sede disciplinare

Il Giudice della deontologia ha ampio potere discrezionale nel valutare conferenza e rilevanza delle prove acquisite nel procedimento, conformemente al principio del libero convincimento del Giudice, che si applica anche al giudizio disciplinare. Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. Perfetti, Rel. Piacci), sentenza del 29 novembre 2012, n. 177 NOTA: In senso conforme, tra le altre, […]

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Espressioni sconvenienti od offensive: le esigenze di difesa vanno contemperate con il rispetto verso i protagonisti del processo

Ai fini di un corretto esercizio della professione forense, l’avvocato deve elevarsi al di sopra delle parti e, nel dare l’indispensabile contributo tecnico per la risoluzione della lite in favore del proprio cliente, deve mantenersi nei limiti invalicabili risultanti dal contemperamento della libertà di pensiero e delle esigenze di difesa con il necessario rispetto verso […]

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La corrispondenza tra addebito contestato e fatto sanzionato

In riferimento al principio di corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato ex art. 112 c.p.c., applicabile anche ai procedimenti disciplinari, la violazione della necessaria correlazione tra addebito contestato e sentenza non sussiste quando l’incolpato, attraverso l’iter processuale, abbia avuto comunque conoscenza dell’addebito e sia stato messo in condizione di difendersi e discolparsi. Consiglio Nazionale […]

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La contestazione dell’addebito disciplinare non deve necessariamente indicare le norme deontologiche violate

Va esclusa la nullità della decisione con cui il C.D.O. ritenga che i fatti contestati integrino la violazione di norme del Codice Deontologico non specificamente menzionate nel capo di incolpazione, atteso che la contestazione disciplinare nei confronti di un Avvocato, che sia adeguatamente specifica quanto all’indicazione dei comportamenti addebitati, non richiede altresì né la precisazione […]

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Firma apocrifa e falsa attestazione della sua autenticità

Viene meno al doveri di lealtà il professionista che autentichi una sottoscrizione apocrifa, ovvero faccia sottoscrivere un atto ad un soggetto che sappia non essere quello che avrebbe dovuto farlo (Nel caso di specie, trattavasi di firma apposta in calce ad una transazione). Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. Perfetti, Rel. Sica), sentenza del 29 novembre […]

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