La sospensione cautelare non richiede una condanna penale passata in giudicato (e ciò non contrasta con il principio di presunzione di innocenza)

Per l’ammissibilità della nuova sospensione cautelare non è necessario che le condanne penali di cui agli artt. 60 L. n. 247/2012 e 32 Reg. CNF n. 2/2014 siano altresì definitive, in quanto ciò contrasterebbe con la ratio della misura cautelare stessa, la quale è estranea al giudizio prognostico sulle responsabilità dell’incolpato, sicché non vi è […]

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La sospensione cautelare non ha natura di sanzione disciplinare

Anche a seguito della riforma professionale, la sospensione cautelare non ha la natura di sanzione disciplinare, ma è un provvedimento amministrativo a carattere provvisorio, svincolato dalle forme e dalle garanzie del procedimento disciplinare, nel senso che non richiede la preventiva formale apertura di un procedimento disciplinare. Consiglio Nazionale Forense (pres. Mascherin, rel. Merli), sentenza del […]

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I presupposti della “nuova” sospensione cautelare

A differenza della previgente disciplina, la nuova sospensione cautelare può essere deliberata dal C.D.D. competente esclusivamente nei casi previsti dagli artt. 60 Legge Professionale e 32 Reg. CNF n. 2/2014(*), per la durata massima di un anno e a pena di inefficacia ove nel termine di sei mesi dalla sua irrogazione non venga adottato il […]

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La notifica di (centinaia di) atti di precetto al debitore che abbia chiesto i conteggi per pagare

Costituisce violazione deontologica la condotta dell’avvocato che -nonostante la modestia del credito ed in assenza di motivi d’urgenza- sulla base di numerose decisioni favorevoli ai propri clienti relative a cause distinte ma tutte oggettivamente connesse nonché contestuali, notifichi per ciascuna posizione il relativo atto di precetto gravato delle corrispondenti spese, senza informare il legale di […]

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Non sussiste un rapporto di pregiudizialità tra il procedimento disciplinare e il giudizio civile vertente tra l’esponente e l’incolpato

Atteso il principio di autonomia del processo disciplinare, non sussiste un rapporto di pregiudizialità tra il procedimento disciplinare stesso e l’eventuale giudizio civile vertente tra l’esponente e l’incolpato, in quanti i due procedimenti perseguono diverse finalità, essendo l’uno diretto ad accertare nella condotta dell’iscritto la violazione di regole deontologiche e l’altro la sussistenza di obbligazioni […]

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Il procedimento amministrativo avanti al Consiglio territoriale non ha un termine (minimo o) massimo di durata a pena di nullità

Il procedimento amministrativo avanti al Consiglio territoriale risulta regolato dalla normativa specifica di cui alla Legge Professionale, per cui ad esso non si applica l’art. 2 L. 241/1990 sulla durata del procedimento amministrativo, giacché la mancata previsione di un termine finale del procedimento disciplinare è coessenziale al fatto che esso debba avere una durata sufficiente […]

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Nemo tenetur se detegere: la mancata risposta alla richiesta di chiarimenti da parte del Consiglio territoriale

Non costituisce (più) illecito disciplinare sanzionato dal secondo capoverso dell’art. 24 del codice deontologico forense (ora art. 71 ncdf) la mancata risposta dell’avvocato alla richiesta del Consiglio territoriale di chiarimenti, notizie, o adempimenti in relazione ad un esposto presentato, per fatti disciplinarmente rilevanti, nei confronti dello stesso iscritto Consiglio Nazionale Forense (pres. Mascherin, rel. Caia), […]

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Domanda di iscrizione all’Albo speciale dei “cassazionisti”: l’impugnazione del silenzio e del provvedimento di accoglimento o rigetto

Il Comitato per la tenuta dell’Albo Speciale degli Avvocati Cassazionisti decide sull’iscrizione all’Albo Speciale dei Patrocinanti innanzi alla Suprema Corte di Cassazione ed altre Giurisdizioni Superiori entro 90 giorni dal deposito della relativa istanza: il silenzio sulla domanda può essere impugnato con ricorso al CNF entro dieci giorni dalla scadenza del termine per provvedere, a […]

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Procedimento disciplinare: le norme speciali dell’ordinamento forense prevalgono sul cpc

Al ricorso proposto innanzi al Consiglio Nazionale Forense trova applicazione l’art. 59 R.D. n. 37/1934 che impone, a pena di inammissibilità, l’enunciazione specifica dei motivi sui quali l’impugnazione si fonda e non già la nuova disciplina dell’atto di appello (art. 342, 348 bis e ter cpc), nè tantomeno il c.d. principio di autosufficienza, atteso che […]

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L’illecito disciplinare è indipendente dal verificarsi di un danno o dal suo risarcimento

In materia disciplinare, l’assenza o il risarcimento di un danno derivante da una condotta detontologicamente rilevante non ne fa venir meno l’illiceità, ma può essere valutato dall’organo disciplinare solo ai fini della commisurazione della relativa sanzione. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Logrieco, rel. Masi), sentenza del 12 aprile 2018, n. 26

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