L’atipico “avvertimento” contenuto nella delibera di archiviazione non costituisce sanzione disciplinare e quindi non rileva quale precedente

Data la tassatività del catalogo sanzionatorio, nessun rilievo può assumere l’atipica “diffida” che sia contenuta nella motivazione della decisione di archiviazione (con la quale confligge), sicché detta delibera non costituisce precedente disciplinare dotato di rilevanza autonoma neppure ai fini della determinazione in pejus della sanzione in successivi procedimenti disciplinari. Consiglio Nazionale Forense (pres. Masi, rel. […]

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La reiterazione non costituisce autonoma fonte di responsabilità disciplinare

La reiterazione dell’illecito disciplinare non costituisce autonomo requisito di responsabilità dovendosi autonomamente accertare la violazione contestata prima di procedersi alla disamina di eventuali comportamenti reiterativi, i quali possono essere esclusivamente considerati in relazione alla determinazione della sanzione o al più come elemento indiziario che da solo non può costituire prova. Consiglio Nazionale Forense (pres. Masi, […]

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Avvocati di Enti pubblici e società in house della P.A.

Ai fini dell’iscrizione nell’elenco speciali degli avvocati di Enti Pubblici, le società in house della P.A. vanno equiparate a “Ufficio interno” dell’Ente pubblico che le ha costituite e sono pertanto articolazioni della P.A. da cui promanano (“impresa-organo”); in quanto tali, a loro volta rientrano in una nozione allargata di P.A. e devono quindi sempre qualificarsi […]

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Avvocati di enti pubblici: i tre requisiti per l’iscrizione nell’Elenco Speciale annesso all’Albo

L’iscrizione nell’Elenco Speciale annesso all’Albo, nei limiti consentiti dall’art. 18 L. n. 247/2012 (già art. 3 del R.D.L. n. 1578/1933), presuppone il concorso di tre elementi imprescindibili: (i) deve esistere, nell’ambito strutturale dell’ente pubblico, un ufficio legale che costituisca un’unità organica autonoma; (ii) colui che richiede l’iscrizione – in possesso, ovviamente, del titolo abilitativo all’esercizio […]

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Procedimento disciplinare: la notifica della citazione a giudizio alla residenza dell’incolpato (anziché al suo domicilio)

La notificazione della citazione a giudizio presso la residenza anagrafica dell’incolpato, anziché nel suo domicilio professionale o in quello eventualmente eletto (art. 21, co. 1, Reg. CNF n. 2/2014), risulta senz’altro idonea a determinare la conoscenza effettiva dell’atto stesso da parte del suo destinatario, sicché non ricorre alcuna nullità (che sarebbe comunque sanata per raggiungimento […]

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La concessione di attenuanti in sede penale non riduce automaticamente la sanzione disciplinare in ambito deontologico

Il procedimento disciplinare si svolge ed è definito con procedure e con valutazioni autonome rispetto al processo penale (art. 54 c. 1 L. n. 247/2012), sicché è irrilevante in sede deontologica l’eventuale concessione in ambito penale di attenuanti generiche così come la determinazione della pena secondo l’istituto della continuazione, perché l’apprezzamento dell’illiceità deontologica è riservato […]

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Favor rei e nuovo codice deontologico: la valutazione della norma deontologica più favorevole all’incolpato

La nuova disciplina codicistica si applica anche ai procedimenti disciplinari in corso al momento della sua entrata in vigore, se più favorevole per l’incolpato (art. 65 L. n. 247/2012). Ne consegue la necessità di valutare la condotta costituente illecito disciplinare prima alla luce delle norme deontologiche così come previste dal Codice in vigore al tempo […]

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Illecito disciplinare a forma libera o “atipico”: la violazione dei doveri di probità, dignità e decoro non è esclusa dalla sanzionabilità

Il principio di stretta tipicità dell’illecito, proprio del diritto penale, non trova applicazione nella materia disciplinare forense, nell’ambito della quale non è prevista una tassativa elencazione dei comportamenti vietati, giacché il nuovo sistema deontologico forense -governato dall’insieme delle norme, primarie (artt. 3 c.3 – 17 c.1, e 51 c.1 della L. 247/2012) e secondarie (artt. […]

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I criteri per la determinazione in concreto della sanzione disciplinare: aggravanti e attenuanti

Accertata la sussistenza degli elementi idonei a sanzionare disciplinarmente la condotta del ricorrente, occorre determinarne la entità, considerando, a tal fine, che agli organi disciplinari è riservato il potere di applicare la sanzione adeguata alla gravità ed alla natura del comportamento deontologicamente non corretto. In particolare, la determinazione della sanzione disciplinare non è frutto di […]

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L’oggetto di valutazione nel procedimento disciplinare è il comportamento complessivo dell’incolpato

In ossequio al principio enunciato dall’art. 21 cdf (già art. 3 codice previgente), nei procedimenti disciplinari l’oggetto di valutazione è il comportamento complessivo dell’incolpato e tanto al fine di valutare la sua condotta in generale, quanto a quello di infliggere la sanzione più adeguata, che non potrà se non essere l’unica nell’ambito dello stesso procedimento, […]

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