Procedimenti forensi, il PM soccombente non può essere condannato alle spese legali

L’ufficio del P.M. non può essere condannato al pagamento delle spese del giudizio (né al pagamento del doppio del contributo unificato ex art. 13 co. 1-quater DPR n. 115/2002) nell’ipotesi di soccombenza, trattandosi di organo propulsore dell’attività giurisdizionale cui sono attribuiti poteri, diversi da quelli svolti dalle parti, meramente processuali ed esercitati per dovere d’ufficio […]

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Iscrizione all’albo e al registro: (ora) inammissibile l’impugnazione del Procuratore Generale presso la Corte d’Appello

A differenza della previgente disciplina (art. 31 RDL n. 1578/1933), il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello non è più legittimato ad impugnare la delibera di iscrizione all’albo o al registro (arg. ex art. 17 L. n. 247/2012), ma esclusivamente quella di iscrizione alla sezione speciale dell’Albo degli avvocati stabiliti (art. 6 del D. Lgs. […]

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Sull’impugnazione della sospensione amministrativa disposta dal COA per omesso versamento del contributo annuale di iscrizione all’albo

È inammissibile il ricorso in Cassazione avverso il provvedimento, confermato in sede di reclamo, con cui il Giudice ordinario abbia rigettato, per difetto di giurisdizione stante la giurisdizione speciale esclusiva del Consiglio nazionale forense, l’istanza cautelare volta ad accertare la pretesa insussistenza del potere, in capo al Consiglio dell’ordine degli avvocati, di procedere alla sospensione […]

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Procedimento disciplinare e condanna penale successivamente revocata per abolitio criminis

La sentenza penale di condanna ha efficacia di giudicato nel giudizio disciplinare, quanto all’accertamento del fatto, della sua illiceità penale e della circostanza che l’imputato lo ha commesso (art. 653 cpp), essendo comunque riservata al giudice della deontologia la valutazione della rilevanza disciplinare nello specifico ambito professionale alla luce dell’autonomia dei rispettivi ordinamenti, penale e […]

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Le incompatibilità professionali sono conformi a Costituzione

In tema di ordinamento professionale forense, la ratio della disciplina delle incompatibilità è quella di garantire l’autonomo e indipendente svolgimento del mandato professionale sicché la previsione di specifiche ipotesi di incompatibilità non appare lesiva di precetti costituzionali, atteso che le dette ipotesi si ricollegano a libere scelte del cittadino. Consiglio Nazionale Forense (pres. Greco, rel. […]

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L’iscrizione in più albi professionali è possibile solo nei casi espressamente consentiti

L’art. 18 L. n. 247/2012 stabilisce che la professione di avvocato è incompatibile “con qualsiasi altra attività di lavoro autonomo svolta continuativamente o professionalmente, escluse quelle di carattere scientifico, letterario, artistico e culturale, e con l’esercizio dell’attività di notaio”; mentre permette “l’iscrizione nell’albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, nell’elenco dei pubblicisti e nel […]

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Sospensione per l’avvocato che, in qualità di amministratore di sostegno, induca il beneficiario a modificare i beneficiari della polizza vita

Costituisce gravissimo illecito disciplinare (oltreché penale) il comportamento dell’avvocato che, nella sua qualità di amministratore di sostegno o tutore del beneficiario o dell’interdetto, induca quest’ultimo a compiere un atto implicante effetti giuridici dannosi per lui e per i suoi eredi (Nel caso di specie, approfittando delle precarie condizioni fisiche e mentali del beneficiario -che di […]

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Illecito disciplinare a forma libera o “atipico”: la violazione dei doveri di probità, dignità e decoro non è esclusa dalla sanzionabilità

Il principio di stretta tipicità dell’illecito, proprio del diritto penale, non trova applicazione nella materia disciplinare forense, nell’ambito della quale non è prevista una tassativa elencazione dei comportamenti vietati, giacché il nuovo sistema deontologico forense -governato dall’insieme delle norme, primarie (artt. 3 c.3 – 17 c.1, e 51 c.1 della L. 247/2012) e secondarie (artt. […]

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Procedimento disciplinare: l’accertamento definitivo dei fatti in sede penale

La sentenza penale di condanna ha efficacia di giudicato nel giudizio disciplinare, quanto all’accertamento del fatto, della sua illiceità penale e della circostanza che l’imputato lo ha commesso, essendo comunque riservata al giudice della deontologia la valutazione della rilevanza disciplinare nello specifico ambito professionale alla luce dell’autonomia dei rispettivi ordinamenti, penale e disciplinare. Consiglio Nazionale […]

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