In presenza di un’oggettiva sussistenza del fumus, del clamore suscitato nella pubblica opinione e della tipologia del reato particolarmente incidente sull’affidabilità dell’avvocato, deve ritenersi legittima la sospensione cautelare deliberata dal C.d.O. locale, qualora il professionista venga riconosciuto colpevole del reato di truffa aggravata ai danni di un proprio cliente e la stampa locale e nazionale dia alla notizia ampia diffusione. (Rigetta il ricorso avverso decisione C.d.O. di Bari, 7 dicembre 2004).
Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. CRICRÌ, rel. BONZO), sentenza del 6 dicembre 2006, n. 137
Classificazione
- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 137 del 06 Dicembre 2006 (respinge)- Consiglio territoriale: COA Bari, delibera del 07 Dicembre 2004
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