Avvocato – Procedimento disciplinare – Rapporti tra procedimento penale e disciplinare – Sentenza penale di assoluzione perché il fatto non sussiste – Valutazione disciplinare – Esclusione

In tema di rapporti tra giudizio penale e giudizio disciplinare, la sentenza irrevocabile pronunciata nel primo ha efficacia di giudicato nel secondo quanto all’accertamento del fatto, alla sua eventuale illiceità penale ed all’affermazione che l’imputato lo ha commesso. Qualora, tuttavia, l’assoluzione sia stata pronunciata perché il fatto non sussiste, l’esclusione dell’ontologia del fatto ne impedisce la valutazione anche disciplinare, mentre se essa è intervenuta perché il fatto non costituisce reato, riconoscendone l’ontologia ed escludendo la sola rilevanza penale, l’organo disciplinare può e deve valutarlo sotto il profilo deontologico. (Accoglie il ricorso avverso decisione C.d.O. di Bolzano, 25 maggio 2007).

Consiglio Nazionale Forense (pres. ALPA, rel. VERMIGLIO), sentenza del 4 giugno 2009, n. 56

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 56 del 04 Giugno 2009 (accoglie)
- Consiglio territoriale: COA Bolzano, delibera del 25 Maggio 2007
abc, Giurisprudenza CNF

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