Avvocato – Procedimento disciplinare – Procedimento davanti al C.d.O. – Prescrizione – Atti interruttivi.

In tema di prescrizione dell’azione disciplinare, la contestazione dell’addebito all’incolpato mediante la notifica sia della delibera di apertura del procedimento sia del decreto di citazione a giudizio deve ritenersi rituale e, come tale, idonea ad interrompere con i suddetti atti il termine di prescrizione, non rilevando, in senso contrario, che il C.d.O., in sede di udienza, abbia poi proceduto ad una precisazione della medesima imputazione, con esclusivo riferimento agli articoli del codice deontologico violati. Invero, secondo costante giurisprudenza, la contestazione dell’addebito disciplinare non richiede una minuta, completa e particolareggiata esposizione delle modalità dei fatti che integrano l’illecito, essendo sufficiente che con la lettura dell’incolpazione, l’interessato sia in grado di affrontare in modo efficace le proprie difese. (Rigetta il ricorso avverso decisione C.d.O. di Arezzo, 14 marzo 2005).

Consiglio Nazionale Forense (pres. ALPA, rel. PACE), sentenza del 11 novembre 2006, n. 101

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 101 del 11 Novembre 2006 (respinge)
- Consiglio territoriale: COA Arezzo, delibera del 14 Marzo 2005
Giurisprudenza CNF

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