Pone in essere un comportamento deontologicamente corretto il professionista che assuma l’incarico professionale da un soggetto, anche se in precario stato di salute in quanto affetto da schizofrenia persecutoria, e svolga con diligenza il mandato così ricevuto incassando dallo stesso il compenso professionale per l’attività svolta. (Nella specie l’avvocato è stato assolto). (Accoglie parzialmente il ricorso avverso decisione C.d.O. di Roma, 14 ottobre 1997).
Consiglio Nazionale Forense (pres. BUCCICO, rel. FRANCO), sentenza del 8 marzo 2001, n. 36
Classificazione
- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 36 del 08 Marzo 2001 (accoglie) (censura)- Consiglio territoriale: COA Roma, delibera del 14 Ottobre 1997 (sospensione)
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