Rapporti con i colleghi e con i magistrati – Espressioni sconvenienti ed offensive – Illecito deontologico – Esercizio della difesa in proprio – Aggravante

Il difensore che si avvalga della facoltà di difendersi in proprio assume un compito particolarmente delicato e gravoso, che mette necessariamente a dura prova il senso della misura, lo spiccato equilibrio, il sereno distacco, la pacatezza e la freddezza nelle scelte e nei comportamenti che devono caratterizzare il ruolo del difensore. In tal caso, pertanto, lungi dal costituire un’attenuante né tanto meno un’esimente, il fatto di difendersi in proprio costituisce semmai un’aggravante, poiché chi opera tale difficile e sia pur legittima scelta deve conoscere la grande responsabilità che in tal modo assume. (Rigetta il ricorso avverso decisione C.d.O. di Pisa, 26 novembre 2004).

Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Bulgarelli), sentenza del 22 aprile 2008, n. 23

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 23 del 22 Aprile 2008 (respinge)
- Consiglio territoriale: COA Pisa, delibera del 26 Novembre 2004
abc, Giurisprudenza CNF

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