Costituisce condotta gravemente violativa dei principi generali di probità, correttezza e lealtà il comportamento dell’avvocato che sistematicamente ed in un arco di tempo molto ampio provveda ad iscrivere a ruolo cause nelle quali figurino come attori soggetti inesistenti e che, a tal fine, falsifichi ed autentichi falsamente le sottoscrizioni apocrife dei presunti attori, allo scopo di determinare l’automatica assegnazione della medesima controversia a diversi giudici e la conseguente possibilità di scegliere il giudice stesso. (Nella specie, il C.N.F., in considerazione della gravità, della sistematicità e della reiterazione della condotta in un arco di tempo molto ampio, ha ritenuto giustificata la sanzione della cancellazione dall’albo inflitta dal C.O.A.). (Rigetta il ricorso avverso decisione C.d.O. di Roma, 29 gennaio 2009).
Classificazione
- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 149 del 25 Ottobre 2010 (respinge)- Consiglio territoriale: COA Roma, delibera del 29 Gennaio 2009
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