Pone in essere un comportamento in contrasto con i principi di decoro e dignità professionale l’avvocato che, condannato al pagamento di una somma di denaro a favore di un suo cliente quale risarcimento del danno causato dalla sua negligenza, si sia reso impossidente per sottrarsi alle azioni di recupero nei suoi confronti. (Nella specie è stata ritenuta congrua la sanzione dell’avvertimento). (Rigetta ricorso avverso decisione C.d.O. di Roma 29 aprile 1997).
Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. DANOVI, rel. ZURLO), sentenza del 13 dicembre 2000, n. 254
Classificazione
- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 254 del 13 Dicembre 2000 (respinge) (avvertimento)- Consiglio territoriale: COA Roma, delibera (avvertimento)
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