Pone in essere fatti disciplinarmente rilevanti il professionista che, servendosi della funzione e delle prerogative proprie del difensore, intrattenga un rapporto di natura privata eccessivamente confidenziale ed affettuoso con il recluso nel corso dei colloqui presso la casa circondariale, scambiando altresì lettere personali ed oggetti estranei all’esercizio della difesa all’insaputa del personale penitenziario, così ponendo in essere un contegno lesivo del prestigio, della dignità e del decoro della professione, della figura dell’avvocato e dell’intera categoria professionale. (Rigetta il ricorso avverso decisione C.d.O. di Nuoro, 15 novembre 2004).
Classificazione
- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 57 del 13 Settembre 2006 (respinge)- Consiglio territoriale: COA Nuoro, delibera del 15 Novembre 2004
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