Avvocato – Norme deontologiche – Dovere di fedeltà – Dovere di verità

Laddove un avvocato si trovi nella condizione di non poter seguire allo stesso tempo verità e mandato, leggi e cliente, la sua scelta deve privilegiare il più alto e pregnante dovere radicato sulla dignità professionale, ossia l’ossequio alla verità ed alle leggi spinto fino all’epilogo della rinunzia al mandato in virtù di un tale giusto motivo, astenendosi dal porre in essere attività che siano in contrasto con il prevalente dovere di rispetto della legge e della verità. (Rigetta il ricorso avverso decisione C.d.O. di Viterbo, 29 giugno 2007).

Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. VERMIGLIO, rel. MORLINO), sentenza del 22 ottobre 2010, n. 103

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 103 del 22 Ottobre 2010 (respinge) (sospensione)
- Consiglio territoriale: COA Viterbo, delibera del 29 Giugno 2007 (sospensione)
Giurisprudenza CNF

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