Avvocato – Norme deontologiche – Dovere di correttezza e probità – Partecipazione a sodalizio criminoso per truffa – Consulenze a fini delittuosi – Illecito deontologico.

L’avvocato che entri a far parte di un sodalizio criminoso per la realizzazione di reati contro il patrimonio, apportandovi peraltro un contributo materiale rilevante, proprio mediante attività di consulenza legale consapevolmente resa a supporto della realizzazione di finalità inequivocabilmente delittuose, pone in essere un comportamento deontologicamente rilevante perchè lesivo del dovere di probità e correttezza propri della classe forense. (Nella specie è stata confermata la sanzione della cancellazione). (Rigetta il ricorso avverso decisione C.d.O. di Lecco, 18 maggio 2001).

Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. ALPA, rel. STEFENELLI), sentenza del 11 aprile 2003, n. 57

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 57 del 11 Aprile 2003 (respinge) (cancellazione)
- Consiglio territoriale: COA Lecco, delibera del 18 Maggio 2001 (cancellazione)
Giurisprudenza CNF

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