Viola i doveri di correttezza e lealtà professionale l’avvocato che, abusando del rapporto fiduciario instaurato con il proprio cliente, si fa da questi mutuare, anche per interposta persona, notevoli somme di denaro e non si preoccupa di restituirle una volta resosi conto delle difficoltà economiche nelle quali versa il proprio assistito. (Rigetta ricorso avverso decisione del C.d.O. di Verona del 29 novembre 1993).
Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Panuccio, rel. De Mauro), sentenza del 30 settembre 1995, n. 97
Classificazione
- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 97 del 30 Settembre 1995 (respinge)- Consiglio territoriale: COA Verona, delibera del 29 Novembre 1993
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