L’abuso del titolo di avvocato da parte di un procuratore legale determina una infrazione disciplinare che non esprime un marcato disvalore deontologico. La differenza tra il titolo di avvocato e quello di procuratore legale, pur dando luogo ad inevitabile infrazione, è tuttavia contenuta all’interno del perimetro che designa la medesima professione. La sanzione adeguata in tal caso è quella della censura e non della sospensione dall’esercizio della professione. (Accoglie parzialmente ricorso avverso decisione C.d.O. di Torino del 24 maggio 1993).
Consiglio Nazionale Forense (pres. Ricciardi, rel. Siciliano), sentenza del 5 dicembre 1994, n. 144
Classificazione
- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 144 del 05 Dicembre 1994 (accoglie)- Consiglio territoriale: COA Torino, delibera del 24 Maggio 1993
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