La riqualificazione del capo di incolpazione non vìola, di per sè, il principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato

Per aversi violazione del principio di correlazione tra fatti contestati e quelli assunti a base della decisione, occorre una trasformazione radicale, nei suoi elementi essenziali, del fatto concreto, sì da pervenire ad un’incertezza sull’oggetto dell’addebito da cui scaturisca una reale violazione del principio del contraddittorio e dei diritti della difesa. Ne consegue che l’indagine volta […]

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Sospensione dall’esercizio della professione: il “periodo presofferto” in sede cautelare va computato nel periodo di espiazione della sanzione disciplinare

La sospensione cautelare, già sofferta, deve essere computata, dal COA di competenza, nel periodo di espiazione della sospensione disciplinare irrogata per il medesimo fatto (art. 62, co. 8, L. n. 247/2012 e art. 35, co. 6, Reg. CNF n. 2/2014 sul Procedimento disciplinare). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Arnau), sentenza n. 102 del […]

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L’integrazione da parte del CNF della motivazione carente o mancante della decisione del Consiglio territoriale

Il CNF è abilitato ad integrare una motivazione eventualmente insufficiente e finanche a modificare le ragioni poste a sostegno della decisione impugnata, nonché addirittura ad esplicitare le ragioni di una decisione non sopportata da alcuna motivazione. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Arnau), sentenza n. 102 del 27 marzo 2024

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Il giudice della deontologia non ha l’obbligo di confutare esplicitamente tutte le tesi ed emergenze istruttorie non accolte

Anche in tema di procedimento disciplinare a carico degli avvocati, il giudice non ha l’obbligo di confutare esplicitamente le tesi non accolte né di effettuare una particolareggiata disamina degli elementi di giudizio non ritenuti significativi, essendo sufficiente a soddisfare l’esigenza di adeguata motivazione che il raggiunto convincimento risulti da un esame logico e coerente, non […]

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Rinvio dell’udienza disciplinare per concomitante impegno professionale: escluso il legittimo impedimento se l’incolpato è un codifensore

Perché possa ritenersi sussistente l’impedimento dell’avvocato difensore a comparire in udienza, e quindi possa concedersi il dovuto rinvio, è necessario che l’impegno professionale concomitante sia non soltanto comunicato tempestivamente, ma documentato ed esplicitato anche in riferimento alla essenzialità e non sostituibilità della presenza del difensore in altro processo. Infatti, non è la mera concomitanza di […]

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L’apertura del procedimento disciplinare non presuppone la revoca espressa della precedente sua eventuale archiviazione

Il provvedimento di archiviazione, con il quale il Consiglio territoriale delibera di non esercitare l’azione disciplinare e conseguentemente di non celebrare il relativo procedimento, è privo del carattere di decisorietà, e dunque della definitività in quanto assunto “allo stato degli atti”; conseguentemente, detto provvedimento non dà luogo a preclusioni di alcun genere, consentendo un successivo […]

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L’archiviazione dell’esposto disciplinare non rileva ai fini del ne bis in idem

La delibera di archiviazione dell’esposto disciplinare non è idonea ad assumere autorità di giudicato onde non vìola il divieto di bis in idem l’eventuale riapertura del procedimento in presenza di elementi o accertamenti nuovi, o comunque idonei a dare nuovo impulso alla procedura, senza peraltro bisogno di una previa esplicita revoca dell’archiviazione stessa. Consiglio Nazionale […]

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Procedimento disciplinare: la revoca in autotutela dei provvedimenti e delle decisioni del CDD

In tema di procedimento disciplinare, il CDD può motivatamente revocare in autotutela le proprie delibere pronunciate a definizione del procedimento, trattandosi di provvedimenti amministrativi e non giurisdizionali. Conseguentemente, ove sia revocato in autotutela un provvedimento medio tempore impugnato dinanzi al CNF, il relativo giudizio di gravame si estingue per cessazione della materia del contendere stante […]

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La costituzione della sezione disciplinare del CDD in (asserita) violazione dei criteri di composizione non è causa di invalidità del procedimento

Il procedimento che si svolge davanti ai CDD è di natura amministrativa e, pertanto, gli eventuali vizi relativi alla composizione, o convocazione, del collegio giudicante non costituiscono cause di nullità del procedimento; eventuali vizi devono infatti essere rilevati nel corso del procedimento (Nel caso di specie, l’incolpato aveva eccepito l’asserita nullità dell’impugnata decisione del CDD […]

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Il rilievo degli errores in procedendo nel giudizio dinanzi al CDD

Il procedimento disciplinare innanzi al Consiglio Distrettuale di Disciplina ha natura amministrativa, con la conseguenza che l’eventuale violazione delle regole che presiedono tale fase procedimentale non determina una nullità insanabile, rilevabile in ogni stato e grado del giudizio, ma una mera illegittimità amministrativa, che va eccepita nel corso del procedimento e che, in ogni caso, […]

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