Il COA di Roma formula quesito in merito alla possibilità di disporre il passaggio dall’albo ordinario all’elenco speciale dei Professori universitari a tempo pieno di un iscritto con contratto di lavoro a tempo pieno come Assistant Professor presso l’Università di un paese dell’Unione europea.

Al quesito può essere data risposta positiva. La condizione del soggetto già iscritto nell’Albo ordinario che – medio tempore – entri in ruolo quale docente universitario a tempo pieno in una università dell’Unione europea è infatti pienamente assimilabile a quella dell’iscritto che entri in ruolo in una università italiana, e non vi sono apprezzabili ragioni […]

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Il COA di Cosenza formula due quesiti.

Il primo quesito attiene alla possibilità di considerare parzialmente esonerato dalla frequenza del corso di formazione di cui all’articolo 43 della legge n. 247/12 il praticante che sia, al contempo, iscritto a un corso di dottorato di ricerca. Tale quesito è inammissibile, in quanto contiene l’indicazione nominativa dell’interessata. Il secondo quesito attiene invece al regime […]

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Il COA di Brindisi chiede di sapere se possa rimanere iscritto nell’elenco speciale degli Avvocati degli enti pubblici l’avvocato che si trovi ad essere dirigente – oltre che del Settore Affari legali dell’ente – anche di altro Settore e che sia, al contempo, componente del Comitato di gestione dell’autorità di sistema portuale del Mare Adriatico meridionale.

L’iscrizione nell’elenco di cui all’articolo 23 della legge professionale forense è consentita agli avvocati “ai quali venga assicurata la piena indipendenza ed autonomia nella trattazione esclusiva e stabile degli affari legali dell’ente ed un trattamento economico adeguato alla funzione professionale svolta”. Il comma 2 del medesimo articolo 23 dispone che “Per l’iscrizione nell’elenco gli interessati […]

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Il COA di Terni formula due quesiti, collegati tra loro.

Con il primo quesito, chiede di sapere se possa disporsi la cancellazione d’ufficio dell’iscritto in caso di sopravvenuta perdita del requisito della condotta irreprensibile di cui all’articolo 17, comma 1, lettera h) della legge professionale.Con il secondo quesito, chiede di sapere se l’avvenuta condanna definitiva in sede penale possa giustificare la cancellazione d’ufficio laddove – […]

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Il COA di Firenze, con il proprio quesito, chiede nella sostanza una rivalutazione dell’orientamento espresso dal CNF con il proprio parere n. 24/2023, in relazione all’ambito di applicazione della legge n. 49/2023.

Ritiene in particolare il COA richiedente che la posizione assunta in tale parere – vale a dire, che la previsione di cui all’articolo 7 (che attribuisce efficacia di titolo esecutivo all’opinamento reso dal Consiglio dell’Ordine) si applichi unicamente ai rapporti dell’avvocato con cosiddetti contraenti forti – vanifichi nella sostanza la portata della legge n. 49/2023 […]

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Il COA di Lecce formula quesito in merito alla compatibilità con l’esercizio della professione forense dell’incarico di collaborazione professionale conferito dall’AISI quale consulente giuridico in materia di operazioni per scopi istituzionali.

Precisa il COA richiedente che:a) nell’esercizio dell’incarico, l’iscritto si avvarrebbe di garanzie funzionali, ivi compresa quella di agire con generalità diverse da quelle reali, con conseguente esonero da responsabilità penale ai sensi della legge n. 124/2007;b) l’incarico è conferito a titolo di consulenza con corrispettivo soggetto a fatturazione.La risposta è resa nei termini seguenti.A quanto […]

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Illecito suggerire al cliente il compimento di atti illeciti, fraudolenti o nulli

Integra illecito disciplinare il comportamento dell’avvocato che al proprio assistito suggerisca comportamenti, atti o negozi illeciti, fraudolenti o colpiti da nullità (art. 23 cdf), non costituendo “esimente” l’aver asseritamente operato perseguendo l’interesse dell’assistito medesimo seppur in violazione della legge (Nel caso di specie, l’avvocato aveva suggerito alla propria assistita di combinare un matrimonio in bianco […]

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Esclusa la riduzione della sanzione disciplinare per l’incolpato che non mostri alcuna consapevolezza del proprio errore

L’ammissione della propria responsabilità da parte dell’incolpato può essere valorizzata nell’ambito del complessivo giudizio relativo alla sua personalità ai fini della determinazione della giusta sanzione in senso più mite; attenuazione che invece deve escludersi ove, per converso, l’incolpato non mostri alcuna resipiscenza. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Berti Arnoaldi Veli), sentenza n. 303 […]

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Le sole (e mere) dichiarazioni dell’esponente non bastano a ritenere provato l’addebito

L’attività istruttoria espletata dal consiglio territoriale deve ritenersi correttamente motivata allorquando la valutazione disciplinare sia avvenuta non già solo esclusivamente sulla base delle dichiarazioni dell’esponente o di altro soggetto portatore di un interesse personale nella vicenda, ma altresì dall’analisi delle risultanze documentali acquisite agli atti, che rappresentano certamente il criterio logico-giuridico inequivocabilmente a favore della […]

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