La suitas, quale elemento soggettivo (sufficiente) dell’illecito disciplinare

Ai fini della sussistenza dell’illecito disciplinare, è sufficiente la volontarietà del comportamento dell’incolpato e, quindi, sotto il profilo soggettivo, è sufficiente la “suitas” della condotta intesa come volontà consapevole dell’atto che si compie, dovendo la coscienza e volontà essere interpretata in rapporto alla possibilità di esercitare sul proprio comportamento un controllo finalistico e, quindi, dominarlo. […]

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L’illecito ottenimento ed uso di contrassegni per invalidi ha rilievo (pure) deontologico

Costituisce (anche) grave illecito disciplinare, perché lede i principi di dignità, probità e decoro (art. 9 cdf) con conseguente pregiudizio per l’immagine e la dignità dell’intero ceto forense, il comportamento dell’avvocato che attesti falsamente di essere portatore di un grave handicap fisico al fine di ottenere fraudolentemente il rilascio dei contrassegni per invalidi da esporre […]

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Sospensione volontaria – Condizione per l’esercizio dell’attività professionale – Divieto di attività professionale senza titolo e di uso di titoli inesistenti

La sospensione volontaria dall’albo è una decisione che non deve essere motivata e può essere assunta dal professionista in qualsiasi momento. Da quel momento in poi sono inibite attività sia giudiziali che una serie di attività stragiudiziali rientrando tra quella elencata dall’art. 2 comma 6 L n.247/2012 e dai commi 5 e 6 dell’art.36 CDF.Nel […]

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La prescrizione dell’azione disciplinare è rilevabile d’ufficio

La prescrizione dell’azione disciplinare è rilevabile d’ufficio in ogni stato e grado del giudizio, anche in sede di legittimità, a causa della natura pubblicistica della materia e dell’interesse superindividuale dello Stato e della comunità intermedia, quale l’ordine professionale. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Consales), sentenza n. 218 del 27 maggio 2024

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Il giudice della deontologia non ha l’obbligo di confutare esplicitamente tutte le tesi ed emergenze istruttorie non accolte

Anche in tema di procedimento disciplinare a carico degli avvocati, il giudice non ha l’obbligo di confutare esplicitamente le tesi non accolte né di effettuare una particolareggiata disamina degli elementi di giudizio non ritenuti significativi, essendo sufficiente a soddisfare l’esigenza di adeguata motivazione che il raggiunto convincimento risulti da un esame logico e coerente, non […]

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Art. 6 Codice Deontologico Forense – Dovere di evitare incompatibilità – Art. 9 Codice Deontologico Forense – Doveri di probità dignità, decoro ed indipendenza

I fatti, ancorché non commessi nell’esercizio della professione forense possono assumere rilievi sia sul piano del dovere di evitare incompatibilità (art.6 CDF) sia laddove ne risulti compromessa la reputazione personale e/o l’immagine dell’intera categoria, dovendo l’iscritto sempre osservare, anche al di fuori della attività professionale, i doveri di dignità, probità e decoro (art.9 CDF) nella […]

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L’assenza di precedenti disciplinari può mitigare la sanzione deontologica da irrogarsi in concreto

L’incensuratezza disciplinare dell’incolpato può comportare una mitigazione della sanzione da irrogarsi in concreto, giacché la determinazione della sanzione disciplinare non è frutto di un mero calcolo matematico, ma è conseguenza della complessiva valutazione dei fatti (art. 21 cdf), avuto riguardo alla gravità dei comportamenti contestati, al grado della colpa o all’eventuale sussistenza del dolo ed […]

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Procedimento disciplinare: una generica lombosciatalgia non dà diritto al rinvio dell’udienza per legittimo impedimento

L’impedimento del professionista a comparire innanzi al giudice disciplinare non può ritenersi sussistente qualora generico e non documentale e lo stesso impedimento non può ritenersi sussistente anche qualora non sia supportato da certificato medico che dimostri l’assoluto impedimento del professionista a comparire (Nel caso di specie, l’incolpato aveva chiesto il rinvio dell’udienza disciplinare sulla scorta […]

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Le caratteristiche dell’informazione al cliente

Ai sensi dell’art. 27 cdf, l’informazione deve essere chiara, completa, tempestiva e veritiera, giacché il rapporto che lega l’avvocato al suo cliente non può tollerare alcun comportamento che violi un aspetto essenziale della “fiducia” (art. 11 cdf), a prescindere dalla innocuità reale o virtuale delle comunicazioni non corrispondenti al vero. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. […]

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La sanzione disciplinare è unica anche quando siano contestati più addebiti nell’ambito del medesimo procedimento

La sanzione nel procedimento disciplinare rappresenta il frutto di un giudizio complessivo sulla condotta dell’incolpato, cui va irrogata una pena unica che non è conseguenza di una somma delle sanzioni relative alle singole violazioni. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Patelli, rel. Santinon), sentenza n. 233 del 31 maggio 2024

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