L’omessa consegna al cliente della sentenza che ha definito il giudizio

Commette l’infrazione di cui all’art. 27 comma 6 CDF l’iscritto che si rende inadempiente all’obbligo di fornire al cliente copia della documentazione oggetto del mandato (Nella specie è stata omessa la consegna della sentenza relativa al procedimento civile in cui era stato difensore). Consiglio distrettuale di disciplina di Bologna (pres. Spezia, rel. Pini), decisione n. […]

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Il cumulo tra sanzioni penali e deontologiche non contrasta con il principio del ne bis in idem

La doppia affermazione di responsabilità, in sede penale ed amministrativa per l’identico fatto, è conforme a Costituzione nonché ai principi della convenzione CEDU sicché non vìola il divieto di bis in idem, stante la diversa natura ed i diversi fini del processo penale e del procedimento disciplinare, nel quale ultimo il bene tutelato è l’immagine […]

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Al procedimento disciplinare davanti al Consiglio territoriale non si applica il principio costituzionale del giusto processo ma quello del buon andamento dell’amministrazione

Nel procedimento disciplinare davanti al Consiglio territoriale, che ha natura amministrativa, non si applica tanto l’art. 111 Cost. (con i correlativi ivi enunciati principi del giusto processo, pertinenti alla sola attività giurisdizionale), quanto piuttosto l’art. 97, comma 1, Cost., secondo il quale vanno assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione. Corte di Cassazione (pres. Travaglino, […]

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La riunione e la separazione dei procedimenti disciplinari non è sindacabile in sede di legittimità

Rientra nella discrezionalità del Giudice disciplinare, non sindacabile in sede di legittimità, disporre la riunione e la separazione dei procedimenti disciplinari a carico di uno stesso incolpato, il quale in proposito non può pertanto lamentare alcuna violazione del proprio diritto di difesa. Corte di Cassazione (pres. Travaglino, rel. Crucitti), SS.UU, sentenza n. 24896 del 6 […]

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Nel passaggio dal “vecchio” al “nuovo” Consiglio nazionale trova applicazione il principio generale di immanenza della funzione giurisdizionale

L’art. 34, co. 1, L. n. 247/2012, secondo cui il Consiglio nazionale forense uscente resta in carica per il disbrigo degli affari correnti fino all’insediamento del Consiglio neoeletto, riguarda esclusivamente l’attività amministrativa e non pure quella giurisdizionale, sicché nel periodo di transizione dal “vecchio” al “nuovo” Consiglio trova applicazione il principio generale di immanenza della […]

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Procedimento disciplinare: inammissibile l’impugnazione da parte dell’esponente

La legittimazione a proporre impugnazione delle decisioni disciplinari del Consiglio territoriale compete esclusivamente all’incolpato, al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, al Procuratore delle Repubblica e al Procuratore Generale della Corte di Appello (art. 61 legge 247/12), e non pure all’esponente, il cui eventuale ricorso deve pertanto dichiararsi inammissibile (Nella specie, l’esponente aveva impugnato il provvedimento di […]

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Il COA di Cassino formula tre quesiti in merito alla posizione dell’avvocato stabilito.

Il primo e il terzo quesito attengono alla possibilità di cancellare o dare il nulla osta al trasferimento dell’avvocato stabilito nel caso di pendenza di procedimenti disciplinari. Sul punto, si rinvia – in analogia – a quanto ritenuto dalla costante giurisprudenza domestica in materia di deroghe al divieto di cancellazione in pendenza di procedimento disciplinare. […]

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Le espressioni offensive o sconvenienti valicano i limiti imposti dai doveri di correttezza e decoro

La libertà che viene riconosciuta alla difesa della parte non può mai tradursi in una licenza ad utilizzare forme espressive sconvenienti e offensive nella dialettica processuale, con le altre parti, il giudice o i terzi, ma deve invece rispettare i vincoli imposti dai doveri di correttezza e decoro (Nel caso di specie, l’avvocato aveva utilizzato […]

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L’avvocato non può ricevere né mettersi in contatto diretto con la controparte che sappia assistita da altro legale

Costituisce comportamento deontologicamente scorretto prendere accordi diretti con la controparte, quando sia noto che la stessa è assistita da altro collega (art. 41 cdf, già art. 27 codice previgente). Tale obbligo sussiste anche nell’ipotesi in cui la controparte si impegni ad avvertire il proprio difensore o, addirittura, affermi di averlo già avvertito. Tale precetto deontologico […]

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L’obbligo di corrispondere il compenso al domiciliatario

L’avvocato che abbia scelto o incaricato direttamente altro collega di esercitare le funzioni di rappresentanza o assistenza, ha l’obbligo di provvedere a retribuirlo, ove non adempia il cliente, ex art. 43 cdf (già art. 30 codice previgente). Consiglio distrettuale di disciplina di Bologna (pres. Monaldi, rel. Pantanali), decisione n. 1 del 22 gennaio 2018 Sanzione: […]

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