Inadempimento al mandato: la responsabilità disciplinare per mancata o tardiva proposizione dell’appello

Costituisce violazione dei doveri professionali il mancato, ritardato o negligente compimento di atti inerenti al mandato o alla nomina, quando derivi da non scusabile e rilevante trascuratezza degli interessi della parte assistita (Nel caso di specie, pur avendone ricevuto espresso mandato, l’avvocato aveva tuttavia omesso di proporre appello avverso la sentenza, che diventava pertanto irrevocabile). […]

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L’illecito ottenimento del contrassegno invalidi

Contravviene ai doveri di probità, dignità e decoro, posti dall’art. 9 CDF (art. 5 CD previgente), l’avvocato che, anche in concorso con altri, ponga in essere plurime certificazioni ideologicamente false, attestanti di essere portatore di un grave handicap fisico condizionante la riduzione della capacità di deambulazione ai fine di ottenere il rilascio del contrassegno per […]

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L’inadempimento al mandato e l’omessa fatturazione di compensi

Viola gli artt. 9, 16, 27 e 29 CDF l’avvocato che, in plurime occasioni, riceva dai propri clienti rilevanti anticipi senza svolgere l’attività professionale richiesta, né fornire agli stessi alcuna informazione e, peraltro, senza emettere i relativi documenti fiscali. Consiglio distrettuale di disciplina di Bologna (pres. e rel. Donelli), decisione n. 80 del 27 novembre […]

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La falsificazione di provvedimenti giurisdizionali e documenti offende l’ordinamento, la società e il prestigio dell’intera classe forense

Il professionista che falsifichi documenti e addirittura provvedimenti giurisdizionali, ovvero se ne avvalga consapevolmente, pone in essere un comportamento contrario ai principi di correttezza, dignità e decoro professionale deontologicamente rilevante, idoneo a vulnerare gravemente l’ordinamento, la società e il prestigio dell’intera classe forense (Nella specie, l’avvocato aveva creato falsi provvedimenti giurisdizionali della Corte di Appello, […]

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Il consenso del cliente a trattenere le somme riscosse per conto del cliente non può essere per facta concludentia

L’avvocato può trattenere somme a titolo di compenso solo con il consenso specifico ed espresso (quindi consapevole e mai per facta concludentia) del cliente (art. 31 cdf, già art. 44 cod. prev.), fatto comunque sempre salvo l’obbligo di rendiconto. Consiglio Nazionale Forense (pres. Mascherin, rel. Arena), sentenza n. 41 del 25 febbraio 2020

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La compensazione (con obbligo di rendiconto): quando l’avvocato può trattenere per sè le somme riscosse per conto del cliente

L’avvocato è tenuto a mettere immediatamente a disposizione della parte assistita le somme riscosse per conto di questa (art. 31 cdf, già art. 44 codice previgente), fatto salvo il consenso prestato dal cliente in modo specifico e dettagliato (dovendo egli conoscere l’esatto contenuto dell’obbligazione), che può appunto costituire ipotesi di lecita compensazione, senza tuttavia far […]

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Sospensione per l’avvocato che ostacoli le investigazioni della Polizia giudiziaria rivelando a terzi il contenuto di indagini coperte da segreto

Viola l’art. 5 CD previgente e art. 9 CDF, l’avvocato che fornisce e propala notizie acquisite durante l’espletamento del proprio mandato difensivo rivelando le circostanze di tempo e di luogo dell’arresto nonché il contenuto degli interrogatori resi dai propri assistiti a terzi così aiutandoli ad eludere le investigazioni in corso delle Autorità. Consiglio distrettuale di […]

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Inadempimento del mandato e false informazioni al cliente

Vìola i doveri di diligenza e di adempimento del mandato (artt. 8 e 38 CD previgente), di informazione (art. 40 CD previgente), e di restituzione della documentazione (art. 42 CD previgente), l’avvocato che, non avendo svolto l’incarico affidatogli, comunica invece al cliente che la causa aveva avuto esito positivo e invia atto di precetto nel […]

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