Inammissibile l’impugnazione depositata al CNF anziché presso la segreteria del Consiglio locale

E’ inammissibile il ricorso presentato direttamente al Consiglio Nazionale Forense anziché, come previsto dall’art. 59 r.d. 37/1934 (espressamente richiamato dall’art. 37, co. 1, L. n. 247/2012), presso la segreteria del Consiglio territoriale competente. La ratio è quella di consentire (ex art. 35 c. 2 Reg.to n. 2/2014 CNF) all’organo disciplinare (CDD) ed a quello custode […]

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Il COA di Chieti formula richiesta di parere nei termini che seguono: «Laddove l’Organismo di Mediazione sia un’articolazione Interna della struttura dell’Ordine degli Avvocati, non sia titolare di autonoma partita Iva, eserciti la propria attività con il personale dipendente dell’Ordine degli Avvocati e nei locali messi a disposizione dal Presidente del Tribunale, se possa applicarsi all’OD.Mi con le suddette caratteristiche, la disciplina dettata in materia di organizzazione e istituzione degli Ordini, e nello specifico quanto al diritto di avere a disposizione dei locali all’interno del Tribunale».

La destinazione di locali di edifici giudiziari ai Consigli dell’Ordine è prevista e disciplinata dalla l. n. 99 del 1995. Il Consiglio di Stato ha avuto modo di specificare che tale normativa «non dia luogo a perplessità interpretative. Si legge, invero, nel primo comma dell’art. 1 della stessa che “negli edifici adibiti ad uffici giudiziari, […]

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Il COA di Novara formula quesito in merito alle conseguenze delle dimissioni della maggioranza dei consiglieri sulle attività del Consiglio dell’Ordine. Si chiede di sapere, in particolare, se la disposizione di cui all’articolo 28, comma 7, secondo periodo della legge n. 247/12 – che prevede la prorogatio del Consiglio uscente, per il disbrigo degli affari correnti, fino all’insediamento del Consiglio neoeletto – possa applicarsi anche nel caso di specie.

L’istituto della prorogatio – di regola alla naturale scadenza del mandato dell’organo – è espressamente previsto a livello normativo per sopperire all’esigenza di continuità delle funzioni e colmare il “vuoto” che potrebbe verificarsi. Per l’ordinamento forense, l’articolo 28, comma 7, prevede che “Il consiglio dura in carica un quadriennio e scade il 31 dicembre del […]

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Il COA di Enna formula diversi quesiti in merito alla possibilità di convocare assemblea degli iscritti tramite modalità da remoto, al fine di proclamare l’astensione delle udienze (quesito 1). In caso di risposta affermativa, si chiede di sapere quali debbano essere le specifiche modalità operative per lo svolgimento di detta assemblea (quesito 3). Inoltre, il COA chiede di sapere se possa esser disposta l’astensione dalle udienze, con o senza preavviso, ai sensi dell’art. 2 comma 7 della L. n°146/1990, avente come motivazione la richiesta di interventi a tutela della sicurezza sul posto di lavoro, Palazzo di giustizia, perdurando lo stato di emergenza sanitaria (quesito n. 2).

Al quesito n. 2) non può darsi risposta, trattandosi di questione interpretativa della legge n. 146/1990, di competenza di altra autorità, ed in particolare della Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali. In termini generali si può osservare che la sicurezza di chi lavora è una delle due motivazioni (l’altra […]

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Il COA di Palermo chiede di sapere se possa essere rilasciato certificato ai fini dell’iscrizione nell’Albo speciale a soggetto che presenti valutazione di idoneità nazionale allo svolgimento di funzioni di docenza universitaria, ottenuta a seguito di un periodo di almeno otto anni di insegnamento con contratti annuali. Chiede di sapere, in particolare, se tale titolo integri una fattispecie di “docenza” analoga a quella di cui all’art. 34, comma 1, lett. d) del R.D.L. n. 1578/33.

Tale ultima disposizione, non più in vigore, fa riferimento all’istituto della libera docenza, anch’esso ormai non più presente nel vigente ordinamento universitario. Ad essa, dunque, non può farsi riferimento nemmeno in via analogica per dare risposta al quesito. Non vi sono pertanto, allo stato, ragioni per discostarsi da quanto ritenuto da questo Consiglio nel proprio parere […]

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Il COA di Modena chiede di sapere se il periodo di stage presso gli uffici giudiziari – disciplinato dall’articolo 73 del D.L. n. 69/2013 – possa essere utilmente computato ai fini del compimento di un anno di tirocinio, anche qualora il tirocinante abbia atteso più di sei mesi dalla fine del predetto stage prima di richiedere l’iscrizione al Registro dei Praticanti, frequentando peraltro nel frattempo un corso di preparazione all’esame di avvocato.

Il riferimento al termine di sei mesi è dedotto, in particolare, dall’articolo 41, comma 5, della legge n. 247/12, ai sensi del quale l’interruzione ultrasemestrale del tirocinio senza giustificato motivo determina la cancellazione dal registro dai praticanti. Premesso che l’articolo 73, comma 10, del D.L. n. 69/2013 prevede che lo stage presso l’ufficio giudiziario possa […]

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Procedimento disciplinare: l’interruzione della prescrizione in sede amministrativa e giurisdizionale

L’interruzione della prescrizione dell’azione disciplinare è diversamente disciplinata nei due distinti procedimenti del giudizio disciplinare: nel procedimento amministrativo avanti al Consiglio territoriale trova applicazione l’art. 2945, primo comma cod. civ., secondo cui per effetto e dal momento dell’interruzione s’inizia un nuovo periodo di prescrizione; nella fase giurisdizionale davanti al Consiglio Nazionale Forense opera invece il […]

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Lo jus superveniens non si applica alla prescrizione dell’azione disciplinare (anche alla luce della giurisprudenza costituzionale e comunitaria)

In materia di sanzioni disciplinari a carico degli avvocati, l’art. 65, comma 5, della legge 31 dicembre 2012, n. 247, nel prevedere, con riferimento alla nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense, che le norme contenute nel nuovo codice deontologico si applicano anche ai procedimenti disciplinari in corso al momento della sua entrata in vigore, se […]

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La prescrizione dell’azione disciplinare è rilevabile d’ufficio

La prescrizione dell’azione disciplinare è rilevabile d’ufficio in ogni stato e grado del giudizio, anche in sede di legittimità, a causa della natura pubblicistica della materia e dell’interesse superindividuale dello Stato e della comunità intermedia, quale l’ordine professionale. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Picchioni, rel. Baffa), sentenza n. 167 del 23 settembre 2020

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