Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bolzano chiede di esprimere un parere sulle possibilità, o meno, per il Consiglio dell’Ordine di procedere alla cancellazione d’ufficio dell’iscritto, già sospeso a tempo indeterminato per il mancato pagamento dei contributi annuali dovuti al COA, ove venga accertata nei suoi confronti, giusta previsione del comma 9 lettera c) dell’art. 17 L. 247/2012, la mancanza del requisito dell’esercizio effettivo, continuativo, abituale e prevalente della professione ai sensi dell’articolo 21 L. 247/2012.

Come chiarito con il parere n. 90/2017 al quale si rinvia per ulteriori approfondimenti, la sospensione per morosità – non avendo natura di sanzione disciplinare – non determina l’operatività del divieto di cancellazione in pendenza di procedimento disciplinare. Ne consegue che, ricorrendone i presupposti, l’iscritto ben potrà essere cancellato dall’Albo. Sul punto si ricorda, per […]

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Il COA di Benevento formula i seguenti quesiti: 1) Può il C.O.A. rifiutare l’istanza di cancellazione di un iscritto nei cui confronti non pende alcun procedimento disciplinare né provvedimento amministrativo di sospensione opponendo quale motivo ostativo il mancato pagamento di una o più quote albo? 2) Può il C.O.A. in siffatta condizione obbligare l’avvocato a restare iscritto con i conseguenti obblighi anche di natura previdenziale? 3) Perde il C.O.A., successivamente alla cancellazione il diritto a riscuotere le quote annuali rimaste insolute nei limiti della prescrizione?

Ad analogo quesito si è risposto con il parere n. 90/2017 al quale, pertanto, si rinvia. Consiglio nazionale forense, parere n. 45 del 8 luglio 2021

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Il COA di Palermo chiede di sapere se possa rilasciarsi il certificato di compiuta pratica ai tirocinanti iscritti prima dell’entrata in vigore del d.m. n. 70/2016, anche oltre il termine di sei anni previsto dall’articolo 17, comma 10, lett. b) della legge n. 247/12.

Al quesito può essere fornita risposta positiva. Infatti, ai sensi dell’articolo 1, comma 2 del d.m. n. 70/2016, ai tirocini in corso alla data di entrata in vigore del regolamento “continua ad applicarsi la normativa previgente, ferma restando la riduzione della durata a diciotto mesi e la facoltà del praticante di avvalersi delle modalità alternative […]

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Il rinvio dell’udienza disciplinare per concomitante impegno professionale del difensore

Perché possa ritenersi sussistente l’impedimento dell’avvocato difensore a comparire in udienza, e quindi possa concedersi il dovuto rinvio, è necessario che l’impegno professionale concomitante sia non soltanto comunicato tempestivamente, ma documentato ed esplicitato anche in riferimento alla essenzialità e non sostituibilità della presenza del difensore in altro processo. Consiglio Nazionale Forense (pres. Masi, rel. Corona), […]

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“Nuova” pregiudizialità penale: la sospensione del procedimento disciplinare è ora una (facoltativa) eccezione

Con l’entrata in vigore della L. 247/2012 (art. 54), la c.d. pregiudizialità penale ha subìto una forte attenuazione, giacché ora il procedimento disciplinare “può” essere sospeso solo se ciò sia ritenuto “indispensabile”, poiché esso “si svolge ed è definito con procedura e valutazioni autonome rispetto al processo penale avente per oggetto i medesimi fatti”. Stante […]

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Divieto di reformatio in pejus: il parziale accoglimento dell’impugnazione NON impone una corrispondente riduzione della sanzione irrogata dal Consiglio territoriale

Il parziale accoglimento dell’impugnazione non impone una corrispondente riduzione della sanzione irrogata dal Consiglio territoriale, giacché questa è determinata non già per effetto di un mero computo matematico né in base ai principi codicistici in tema di concorso di reati, ma in ragione dell’entità della lesione dei canoni deontologici e della immagine della avvocatura alla […]

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I limiti al sindacato di Legittimità sulle sentenze CNF

Le decisioni del Consiglio Nazionale Forense in materia disciplinare sono impugnabili dinanzi alle Sezioni Unite della Corte di cassazione, ai sensi dell’art. 56 del r.d.l. n. 1578 del 1933, soltanto per incompetenza, eccesso di potere e violazione di legge, con la conseguenza che l’accertamento del fatto, l’apprezzamento della sua rilevanza rispetto alle imputazioni, la scelta […]

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La depenalizzazione del reato di ingiuria non ha rilievo scriminante in sede deontologica

La sopravvenuta irrilevanza penale dell’ingiuria per abrogazione del delitto ex art. 594 cod.pen. non spiega corrispondenti effetti in sede disciplinare, stante l’autonomia delle rispettive sfere di responsabilità, tanto più considerato che l’ordinamento professionale pone a carico dell’avvocato un dovere deontologico di dignità, decoro e continenza anche indipendentemente dalle disposizioni civili e penali. Corte di Cassazione […]

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Espressioni sconvenienti od offensive: illecite anche quelle pronunciate nella dimensione non professionale ovvero della vita privata

L’avvocato ha il dovere di comportarsi, in ogni situazione (quindi anche nella dimensione privata e non propriamente nell’espletamento dell’attività forense), con la dignità e con il decoro imposti dalla funzione che l’avvocatura svolge nella giurisdizione e deve in ogni caso astenersi dal pronunciare espressioni sconvenienti od offensive, il cui carattere illecito deve essere accertato caso […]

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