Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Principi generali – Doveri di lealtà e correttezza – Comportamento diligente – Proscioglimento.

Non può essere imputata alcuna superficialità al professionista che abbia adottato ogni ragionevole precauzione nella negoziazione di un assegno risultato poi essere di provenienza illecita. (Accoglie parzialmente ricorso contro decisione Consiglio Ordine Roma, 25 giugno 1992). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Landriscina, rel. Buccico), sentenza del 6 novembre 1993, n. 125

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Principi generali – Dovere di lealtà e correttezza – Negoziazione di un assegno di certa illecita provenienza – Illecito deontologico – Radiazione.

Il professionista che abbia negoziato un assegno di certa illecita provenienza crea nocumento al prestigio dell’intera categoria e merita quindi la sanzione della radiazione. (Accoglie parzialmente ricorso contro decisione Consiglio Ordine Roma, 25 giugno 1992). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Landriscina, rel. Buccico), sentenza del 6 novembre 1993, n. 125

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Avvocato e procuratore – Tenuta albi – Registro dei praticanti procuratori – Domanda di iscrizione – Requisito della condotta specchiatissima e illibata – Reati di falso, esercizio abusivo della professione e truffa – Rigetto.

Il laureato in legge per poter accedere agli albi professionali forensi deve possedere il requisito della condotta specchiatissima e illibata. Deve essere rifiutata pertanto l’iscrizione di un soggetto che sia stato riconosciuto colpevole dei reati di falso, esercizio abusivo della professione e truffa, ancorché dichiarati estinti per amnistia. (Rigetta ricorso contro decisione Consiglio Ordine Potenza, […]

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Avvocato e procuratore – Procedimento disciplinare – Giudizio di primo grado avanti il Consiglio dell’Ordine – Delibera – Impugnazione al Consiglio Nazionale Forense – Morte dell’incolpato – Cessazione della materia del contendere – Estinzione di tutto il procedimento.

La morte dell’incolpato nel corso del giudizio di secondo grado avanti il Consiglio Nazionale Forense comporta l’estinzione del procedimento nel suo complesso, compresa la fase di primo grado, conclusasi con la decisione tempestivamente e ritualmente impugnata, per cessazione della materia del contendere. (Dichiara la cessazione della materia del contendere su ricorso contro decisione Consiglio Ordine […]

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Rapporti con il C.T.U. – Espressioni offensive – Censura.

Le espressioni offensive e diffamatorie nei confronti del consulente tecnico di ufficio non possono considerarsi dirette ad un soggetto estraneo al rapporto processuale, e possono, pertanto, costituire oggetto di censura da parte del Consiglio dell’Ordine. (Respinge ricorso contro decisione Consiglio Ordine Taranto, 18 maggio 1991). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Cagnani, rel. Panuccio), sentenza del […]

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Avvocato e procuratore – Procedimento disciplinare – Specificazione del capo di incolpazione – Incertezza sui fatti.

Sussiste nullità dell’addebito per difetto di specificità, soltanto quando vi sia incertezza assoluta sui fatti, in dipendenza dei quali l’incolpato non abbia potuto svolgere ampiamente la sua difesa. (Respinge ricorso contro decisione Consiglio Ordine Taranto, 18 maggio 1991). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Cagnani, rel. Panuccio), sentenza del 6 novembre 1993, n. 122

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Principi generali – Abuso di titolo – Esercizio abusivo della professione – Praticante procuratore – Sanzione – Sospensione.

Compromette la dignità e il decoro professionale il comportamento del praticante procuratore, non abilitato al patrocinio, che compia più illeciti deontologici, utilizzando biglietti da visita con il titolo di avvocato e esercitando abusivamente la professione. Sanzione adeguata nella fattispecie è la sospensione dall’attività per un anno (anziché la radiazione). (Accoglie parzialmente ricorso contro decisione Consiglio […]

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Avvocato e procuratore – Procedimento disciplinare – Mancata promozione dell’azione penale – Autonomia dell’azione disciplinare.

La mancata promozione dell’azione penale per i reati di cui agli artt. 340 e 498 c.p. non è ostativa all’esercizio dell’azione disciplinare, poiché l’azione disciplinare è del tutto autonoma, diretta, com’è, a preservare i valori della classe forense: la mancata promozione di azione penale, a qualsiasi fatto dovuta, non può quindi paralizzare l’azione disciplinare. (Accoglie […]

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Avvocato e procuratore – Procedimento disciplinare – Sospensione cautelare – Mutamenti nella composizione dell’organo deliberante – Nullità assoluta.

La diversità di composizione dell’organo deliberante nelle sedute in cui si è articolato il procedimento è causa di nullità assoluta del provvedimento, rilevabile anche d’ufficio. (Accoglie ricorso contro decisione Consiglio Ordine Cosenza, 9 febbraio 1993) Consiglio Nazionale Forense (pres. Ricciardi, rel. Mazzarolli), sentenza del 5 novembre 1993, n. 120

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