Il ricorso cautelare avverso le sentenze del CNF è inammissibile qualora non contenga l’indicazione dei concreti elementi, alla cui stregua dall’esecuzione della sentenza impugnata dovrebbe “derivare grave ed irreparabile danno”; va parimenti esclusa l’ammissibilità dell’integrazione di lacune contenute nel ricorso mediante la memoria depositata in prossimità della discussione della causa, atteso che questa ha esclusivamente la funzione di illustrare ed approfondire gli atti iniziali del giudizio di cassazione (In applicazione del principio di cui in massima, la Corte ha rigettato il ricorso cautelare proposto avverso Consiglio Nazionale Forense – pres. Mascherin, rel. Secchieri, sentenza del 3 luglio 2017, n. 77).
Corte di Cassazione (pres. Mammone, rel. Tria), SS.UU, ordinanza n. 10537 del 3 maggio 2018
Classificazione
- Decisione: Corte di Cassazione, ordinanza n. 10537 del 03 Maggio 2018 (respinge)- Decisione correlata: Consiglio Nazionale Forense n. 77 del 03 Luglio 2017
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