Il C.D.D. di Milano, premettendo di aver riscontrato che alcuni C.O.A. del distretto della Corte d’Appello di Milano accolgono le domande di cancellazione anche qualora sia già stato trasmesso al C.D.D. un esposto nei confronti del medesimo richiedente, chiede di conoscere il parere del C.N.F. in ordine all’esatta interpretazione del termine procedimento di cui agli artt. 17 c. 16, 57 e 58 della L. n. 247/2012 e quale sia l’interpretazione conforme alla lettura della Legge.

Il parere, per la parte ammissibile, è reso nei termini che seguono. L’inequivoco tenore della lettura dell’art. 57 L. n. 247/2012 a norma del quale non può essere deliberata la cancellazione dall’albo “dal giorno dell’invio degli atti al Consiglio Distrettuale di Disciplina” non consente interpretazioni volte a collocare in diverso ambito temporale l’insorgere di tale […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Pescara ha posto i seguenti quesiti: 1) Se, alla luce dell’art. 17, co. 10, lett. b) Legge n. 247/2012, debba ritenersi che, trascorso il periodo di cinque anni e sei mesi, equivalenti, i sei mesi, all’arco temporale minimo che deve decorrere dal momento dell’iscrizione nel registro dei praticanti per chiedere l’abilitazione all’esercizio del patrocinio sostitutivo ed i cinque anni al periodo massimo di esercizio del patrocinio anzidetto, venga meno il diritto del praticante a mantenere l’iscrizione nel relativo registro; 2) Se, decorso il suddetto periodo di cinque anni e sei mesi, il COA debba procedere d’ufficio all’apertura del procedimento di cancellazione del praticante; 3) Come possano conciliarsi “i due diversi termini stabiliti nell’art. 17, co. 10, lett. b) Legge n. 247/2012, l’uno di anni sei dall’inizio, per la prima volta, della pratica, per il rilascio del certificato di compiuta pratica, l’altro di cinque anni e sei mesi mesi, come sopra dedotto, relativo al diritto di conservare l’iscrizione nel registro dei praticanti.”.

Le risposte vengono fornite nei termini di seguito precisati. Vanno preliminarmente richiamate le norme di riferimento recate dalla Legge n. 247/2012. L’art. 41, co. 12, prevede che, decorsi sei mesi dall’iscrizione nel relativo registro, il praticante possa esercitare attività professionale in sostituzione dell’avvocato presso il quale svolge la pratica. L’esercizio di detta facoltà è subordinato, […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Sulmona ha posto i seguenti quesiti: a) Se l’Abogado iscritto nell’Albo ordinario (tenuto da un Consiglio dell’Ordine italiano), possa cancellarsi dall’Ordine spagnolo di provenienza; b) Se il medesimo Abogado possa poi cancellarsi dall’Albo ordinario e successivamente reiscriversi presentando, al riguardo, la sola domanda di iscrizione, ovvero se, in considerazione dell’originario titolo straniero, debba seguire una diversa procedura.

Le risposte vengono fornite nei termini di seguito precisati. Va premesso che, ai sensi dell’art. 4, comma 2, D.Lvo n. 96/2001, l’avvocato integrato, ovverosia colui che, in qualità di avvocato stabilito, ha esercitato la professione in Italia per almeno tre anni senza interruzioni, ovvero ha superato la prova attitudinale prevista dal D.M. n. 191/2003, “ha […]

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Il COA di Vercelli chiede se sia possibile procedere alla iscrizione di un avvocato nell’elenco speciale degli avvocati della P.A. a fronte della sua assunzione presso una società per azioni a partecipazione pubblica derivante da trasformazione di un precedente ente pubblico ai sensi degli att. 112 e ss. del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267.

La risposta è nei seguenti termini. Ai sensi dell’art. 23 L. 247/2012 – applicabile alla SpA di cui al quesito – l’iscrizione nell’elenco speciale è subordinata alla imprescindibile stabile costituzione, con apposita deliberazione dell’ente, di un ufficio legale autonomo con specifica attribuzione della trattazione degli affari legali dell’ente stesso e appartenenza a detto uffici del […]

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I Consigli dell’Ordine degli Avvocati di Frosinone, Nola e Savona si sono rivolti a questo Consiglio in relazione alle attività da svolgere – in sede di tenuta degli Albi – con riferimento alla nota inviata al Consiglio Nazionale Forense dal Ministero della Giustizia – Dipartimento per gli Affari di Giustizia – Direzione Generale della Giustizia Civile – Ufficio II – Ordini professionali Reparto internazionale in data 12.5.2017 e oggetto della circolare n. 7 -C -2017 inviata a tutti gli Ordini in data 15.5.2017.

Attraverso tale atto è stato reso noto che il Ministerio de Justicia spagnolo, e il Consejo de la Abogacia Espanola hanno precisato in modo esplicito che i Colegios de Abogados potranno accettare iscrizioni all’Albo di cittadini stranieri in possesso di titolo omologato senza chiedere la formazione complementare richiesta dalla Legge 34/2006 solamente nell’ipotesi in cui […]

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Il COA di Verbania chiede di sapere se i propri iscritti non in regola con l’adempimento dell’obbligo formativo per il triennio 2014 – 2016 possano regolarizzare la loro posizione mediante compensazione con crediti formativi acquisiti a partire da gennaio 2017 e ciò al fine di chiedere (ed ottenere) nuova iscrizione nelle liste dei difensori d’ufficio dopo esserne stati cancellati per aver dovuto omettere la domanda di permanenza non possedendo il requisito dell’assolvimento dell’obbligo formativo.

Al quesito va data risposta negativa tenuto conto del combinato disposto dell’art. 5 comma 1 lett. c del regolamento per la tenuta dell’elenco nazionale difensori d’ufficio, “1. Ai fini del soddisfacimento dei requisiti di cui al comma 1-quater dell’art. 29 disp. att. c.p.p., così come da ultimo modificato dal decreto legislativo 30 gennaio 2015, n. […]

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Il COA di Cagliari chiede di conoscere se l’attività dei Componenti i Consigli Distrettuali di Disciplina rientri nell’attività formativa di cui all’art. 11 della L. 247/2012 sollecitando un “autorevole intervento” in ordine al riconoscimento di crediti per l’attività formativa svolta dai componenti il Consiglio Distrettuale di Disciplina.

Si segnala che il CNF è intervenuto in proposito sul testo del Reg. All’art. 13 co 1 lett. d) prevedendo che la partecipazione Consigli Distrettuali di Disciplina sia valutabile ai fini dell’assolvimento dell’obbligo di formazione continua, così come la partecipazione a gruppi di studio, gruppi di lavoro o commissioni consiliari, ministeriali o aventi carattere nazionale, […]

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Il COA di Monza formula due quesiti con riferimento all’art. 25 del Reg. 6/2014 sulla formazione continua.

Col primo chiede se, in applicazione del combinato disposto dell’art. 12 co. 4 e 5 e dell’art. 25 del Regolamento CNF sulla Formazione Continua, ai fini del rilascio dell’attestato di formazione continua di cui al citato art. 25, sia sufficiente aver adempiuto da parte del richiedente il solo obbligo formativo triennale ovvero sia altresì necessario […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Firenze formula un quesito sull’interpretazione da dare all’art 15, Comma 1, del Regolamento per la Formazione Continua, che riproduce il testo dell’art. 11, Comma 2, della legge 247/2012, e che prevede l’esenzione dall’obbligo formativo per gli avvocati dopo che abbiano svolto 25 anni di attività professionale o dopo il compimento del sessantesimo anno di età. In estrema sintesi il quesito si sostanzia sulla possibilità di estendere l’esenzione dall’obbligo formativo anche ad un periodo antecedente rispetto alla maturazione degli stessi, coinvolgendo l’intero triennio formativo in cui l’avvocato vada a maturare i requisiti.

La risposta va articolata partendo dal dato letterale della norma primaria ordinamentale, ripresa letteralmente dal regolamento 6/2014, che chiarisce come sia sicuramente possibile considerare esentato dall’obbligo formativo l’avvocato che abbia maturato i requisiti previsti dall’art. 11 della legge professionale (dopo 25 anni di iscrizione all’albo o dopo il compimento dei sessant’anni), previsione riportata nella Relazione […]

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Il COA di Roma chiede di sapere se: 1. L’abogado già iscritto all’Ordine degli Avvocati italiano possa sostituire un Collega ordinario in una udienza relativa ad una procedura nella quale non abbia preventivamente depositato dichiarazione di intesa (anteriormente alla parte rappresentata, ovvero al primo atto di difesa dell’assistito, ai sensi dell’art. 8 del D. Lgs. 96/2001) depositando a verbale una delega per la sostituzione sottoscritta dal Collega ordinario contenente dichiarazione di intesa specifica per la procedura in cui gli viene chiesto di partecipare; 2. Se, in caso di risposta negativa al quesito di cui al punto 1. la posizione dell’abogado possa essere sanata da una dichiarazione di intesa prodotta ad una udienza successiva; 3. se possa essere considerata un vizio procedurale la circostanza che un abogado abbia sostituito in udienza un avvocato ordinario senza depositare la delega e/o contestuale dichiarazione di intesa; ed in caso di risposta positiva, se il vizio produca effetti sull’intera procedura o solo sulla specifica fase; 4. se la mancanza di dichiarazione di intesa o di delega possa essere eccepita dalla parte o debba essere pronunciata solo dall’autorità adita e se, di conseguenza, il deposito della dichiarazione di intesa o della delega di udienza sia una responsabilità dell’abogado esclusivamente nei confronti dell’autorità adita, al fine di dimostrare che egli agisce di intesa e sotto il controllo di un avvocato ordinario, ovvero se sia una responsabilità procedurale che inficia anche i rapporti con i terzi.

La risposta è nei seguenti termini: Premesso – che l’avvocato stabilito, ai sensi dell’art. 4 del D. Lgs. 96/2001, ha diritto di esercitare la professione di avvocato come prevista dalla legge utilizzando il titolo professionale di origine alle condizioni e secondo le modalità previste dal titolo secondo del medesimo provvedimento; – che l‘art. 8 del […]

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