Illecito permanente e dies a quo della prescrizione disciplinare

Qualora la condotta ascritta al professionista abbia natura omissiva, il termine di prescrizione non può ritenersi decorso, non essendo mai cessata la condotta incriminata che, nella specie, assume i connotati della continuità e della permanenza. (Nella specie, la condotta censurata consisteva nell’inadempimento di una obbligazione). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Salazar, rel. Broccardo), sentenza del […]

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L’interruzione della prescrizione disciplinare

Durante il procedimento disciplinare dinanzi al COA, che ha natura amministrativa, il decorso del termine di prescrizione è soggetto a interruzione, con effetti istantanei, per effetto non solo dell’atto di apertura del procedimento stesso, ma anche di tutti gli atti procedimentali di natura propulsiva o probatoria (per esempio, interrogatorio del professionista sottoposto al procedimento e […]

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La rilevanza disciplinare dell’inadempimento alle obbligazioni assunte nei confronti dei terzi

Anche al di fuori dell’esercizio del suo ministero, l’avvocato deve comportarsi, nei rapporti interpersonali, in modo tale da non compromettere la dignità della professione e l’affidamento dei terzi, adempiendo alle obbligazioni assunte nei confronti dei terzi (Nel caso di specie, il professionista aveva omesso il versamento del canone di locazione, rendendosi difficilmente reperibile pur dopo […]

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Amnistia e indulto non si applicano in ambito disciplinare

Le disposizioni in tema di amnistia ed indulto non si applicano alle infrazioni e sanzioni disciplinari, stante l’ontologica differenze di queste ultime rispetto ai reati ed alle sanzioni penali (Nel caso di specie, in applicazione del principio di cui in massima, il CNF ha rigettato l’istanza di indulto). Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Salazar), […]

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La contestazione dell’addebito disciplinare non deve necessariamente indicare le norme deontologiche violate

Va esclusa la nullità della decisione con cui il C.D.O. ritenga che i fatti contestati integrino la violazione di norme del Codice Deontologico non specificamente menzionate nel capo di incolpazione, atteso che la contestazione disciplinare nei confronti di un Avvocato, che sia adeguatamente specifica quanto all’indicazione dei comportamenti addebitati, non richiede altresì né la precisazione […]

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In sede di appello, il CNF può integrare la motivazione carente del provvedimento del COA

La mancanza di adeguata motivazione non costituisce motivo di nullità della decisione del COA in quanto il CNF, giudice di appello, può apportarvi tutte le integrazioni che ritiene necessarie. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Salazar, rel. Merli), sentenza del 20 febbraio 2014, n. 9 NOTA: In senso conforme, tra le altre, Consiglio Nazionale Forense (pres. […]

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La rilevanza disciplinare di fatti commessi prima dell’iscrizione all’albo

Se è vero che il procedimento disciplinare può essere promosso per fatti deontologicamente rilevanti commessi nel periodo di esercizio dell’attività professionale, è principio altrettanto consolidato che l’azione disciplinare per fatti oggetto di procedimento penale è obbligatoria (art.44 comma 1 RDL 1578/1933:”l’avvocato che è stato sottoposto a procedimento penale è sottoposto anche a procedimento disciplinare per […]

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La sospensione della prescrizione disciplinare per pregiudizialità penale

Agli effetti della prescrizione dell’azione disciplinare di cui all’art. 51 r.d.l. 27 novembre 1933 n. 1578, recante l’ordinamento delle professioni di avvocato e procuratore, occorre distinguere il caso, previsto dall’art. 38, in cui il procedimento disciplinare tragga origine da fatti punibili solo in tale sede, in quanto violino esclusivamente i doveri di probità, correttezza e […]

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La rilevanza di fatti risalenti ma gravi nella valutazione della condotta irreprensibile (già specchiatissima e illibata)

Ai fini della valutazione del requisito della condotta irreprensibile (già specchiatissima ed illibata), alcun rilievo può attribuirsi alla circostanza che le condotte criminose ascrivibili al richiedente l’iscrizione all’albo siano risalenti nel tempo, ove la sentenza definitiva abbia invece data recente e riguardi fatti di particolare gravità, tali cioè da dare luogo ad una valutazione negativa […]

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Il cliente poco collaborativo non esonera l’avvocato dal dovere di diligenza e competenza

L’assenza di collaborazione da parte del cliente nella costruzione della linea difensiva o la sua inaffidabilità possono costituire giusta causa di recesso da parte del difensore, ma -qualora mantenga l’incarico- non lo esonerano dall’espletarlo con diligenza e competenza, tenendo conto del rilievo costituzionale e sociale della difesa. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. Picchioni), […]

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