La discrezionalità del Giudice disciplinare nel valutare la rilevanza delle prove

Il principio del libero convincimento opera anche in sede disciplinare, sicché il Giudice della deontologia ha ampio potere discrezionale nel valutare ammissibilità, rilevanza e conferenza delle prove dedotte. Non è pertanto censurabile, né può determinare la nullità della decisione, la mancata audizione dei testi indicati ovvero la mancata acquisizione di documenti, quando risulti che il […]

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Applicabile lo jus superveniens intervenuto tra la data di delibera e quella di pubblicazione della decisione disciplinare

Il principio, secondo cui trova applicazione il diritto – sostanziale e processuale – intervenuto tra la data di deliberazione e quella di pubblicazione, opera anche con riferimento alle decisioni amministrative emesse dai Consigli territoriali. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Picchioni, rel. Masi), sentenza del 19 marzo 2018, n. 5

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Illecito disciplinare a forma libera o “atipico”: la violazione dei doveri di probità, dignità e decoro non è esclusa dalla sanzionabilità

Il principio di stretta tipicità dell’illecito, proprio del diritto penale, non trova applicazione nella materia disciplinare forense, nell’ambito della quale non è prevista una tassativa elencazione dei comportamenti vietati, giacché il nuovo sistema deontologico forense -governato dall’insieme delle norme, primarie (artt. 3 c.3 – 17 c.1, e 51 c.1 della L. 247/2012) e secondarie (artt. […]

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Gestione di denaro altrui: l’illecito trattenimento del denaro ricevuto dal cliente al fine di consegnarlo a controparte

L’avvocato deve gestire con diligenza il denaro ricevuto dalla parte assistita o da terzi nell’adempimento dell’incarico professionale (art. 30 ncdf, già art. 41 codice previgente), sicché integra illecito disciplinare la condotta dell’avvocato che trattenga per sé il denaro ricevuto dal cliente al fine di consegnarlo a controparte (Nel caso di specie, in applicazione del principio […]

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Procedimento disciplinare: l’impugnazione tardiva è inammissibile

E’ inammissibile in quanto tardivo l’appello proposto oltre il termine di legge (nella specie, 20 giorni dalla notifica della decisione ex art. 50 RDL 1578/1933, applicabile ratione temporis), giacché i termini per la impugnazione delle decisioni sono perentori e non possono pertanto essere prorogati, sospesi o interrotti, se non nei casi eccezionali espressamente previsti dalla […]

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La ratio del generale divieto di subordinazione del professionista legale

Il generale divieto di subordinazione del professionista legale trova la sua ratio nella fondamentale esigenza di assicurarne autonomia di giudizio e libertà di orientamento, in ragione del rilievo – che attinge aspetti di rilevante interesse pubblico – della sua attività professionale. E’ pertanto ammessa in via del tutto eccezionale l’assunzione, quali lavoratori subordinati, di avvocati […]

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La suitas, quale elemento soggettivo (sufficiente) dell’illecito disciplinare

Al fine di integrare l’illecito disciplinare sotto il profilo soggettivo è sufficiente l’elemento psicologico della suità della condotta inteso come volontà consapevole dell’atto che si compie, giacché ai fini dell’imputabilità dell’infrazione disciplinare non è necessaria la consapevolezza dell’illegittimità dell’azione, dolo generico e specifico, essendo sufficiente la volontarietà con la quale l’atto deontologicamente scorretto è stato […]

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Radiazione per l’avvocato che, in violazione della normativa antiriciclaggio, si presti alla realizzazione di operazioni illecite e alla conclusione di negozi fraudolenti

Costituisce gravissima violazione dei doveri di probità, dignità e decoro (art. 9 ncdf, già art. 5 codice previgente), tale da rendere incompatibile la permanenza dell’iscritto nell’albo forense, il comportamento dell’avvocato che, in violazione della normativa antiriciclaggio, costituisca trust all’esclusivo fine di sottrarre beni al ceto creditorio, e compia quindi attività consapevolmente finalizzate alla realizzazione di […]

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Radiazione dall’albo per l’avvocato che ha subìto una grave condanna penale

L’avvocato condannato ad anni di reclusione compromette gravemente l’immagine che la classe forense deve mantenere al fine di assicurare la sua funzione sociale con responsabilità nei confronti dei cittadini, sì da meritare la massima sanzione disciplinare (Nel caso di specie, l’avvocato era stato condannato per associazione a delinquere, subendo una grave sanzione penale con altrettanto […]

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