Consiglio dell’Ordine: elezioni suppletive qualora non sia sufficiente il subingresso dei primi non eletti

Salva l’ipotesi di decadenza dell’intero Consiglio dell’Ordine per il venir meno di oltre la metà dei suoi componenti (art. 28, co. 8, L. n. 247/2012), ai Consiglieri cessati dalla carica per qualsiasi causa (morte, dimissioni, incandidabilità, ineleggibilità, incompatibilità) si sopperisce con il subentro dei non eletti (art. 16 L. n. 113/2017); qualora questi ultimi non […]

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Reclamo elettorale e mancata notifica ai controinteressati

Il tempestivo deposito del reclamo elettorale presso il COA è sufficiente alla rituale instaurazione del relativo giudizio, senza che rilevino attività successive volte alla notificazione dello stesso ai controinteressati, atteso che l’integrazione del contraddittorio può comunque essere disposta dal giudice adìto senza punto influenzare l’ammissibilità dell’impugnazione. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Picchioni, rel. Orlando), sentenza […]

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Reclamo elettorale: l’erronea estensione della platea dei contraddittori non inficia il giudizio

In tema di reclamo elettorale, l’erronea estensione del giudizio a soggetti in qualità di controinteressati non inficia la rituale introduzione e la successiva celebrazione del giudizio stesso, potendo, al limite, rilevare ai fini della disciplina delle spese. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Picchioni, rel. Orlando), sentenza n. 50 del 6 giugno 2020

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Impugnazione o reclamo al CNF: il rispetto del termine nel caso di ricorso spedito a mezzo posta

Nel caso in cui l’impugnazione al CNF sia proposta mediante spedizione del ricorso a mezzo raccomandata, è sufficiente che l’atto stesso sia consegnato all’ufficio postale entro il termine di decadenza previsto dalla Legge, non essendo altresì necessario che esso effettivamente giunga al Consiglio territoriale destinatario entro il suddetto termine (Nella specie trattavasi di reclamo elettorale). […]

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L’oggetto di valutazione nel procedimento disciplinare è il comportamento complessivo dell’incolpato

In ossequio al principio enunciato dall’art. 21 cdf (già art. 3 codice previgente), nei procedimenti disciplinari l’oggetto di valutazione è il comportamento complessivo dell’incolpato e tanto al fine di valutare la sua condotta in generale, quanto a quello di infliggere la sanzione più adeguata, che non potrà se non essere l’unica nell’ambito dello stesso procedimento, […]

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Illecito disciplinare a forma libera o “atipico”: la violazione dei doveri di probità, dignità e decoro non è esclusa dalla sanzionabilità

Il principio di stretta tipicità dell’illecito, proprio del diritto penale, non trova applicazione nella materia disciplinare forense, nell’ambito della quale non è prevista una tassativa elencazione dei comportamenti vietati, giacché il nuovo sistema deontologico forense -governato dall’insieme delle norme, primarie (artt. 3 c.3 – 17 c.1, e 51 c.1 della L. 247/2012) e secondarie (artt. […]

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La discrezionalità del Giudice disciplinare nel valutare la rilevanza delle prove

Il principio del libero convincimento opera anche in sede disciplinare, sicché il Giudice della deontologia ha ampio potere discrezionale nel valutare ammissibilità, rilevanza e conferenza delle prove dedotte. Non è pertanto censurabile, né può determinare la nullità della decisione, la mancata audizione dei testi indicati ovvero la mancata acquisizione di documenti, quando risulti che il […]

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Il dies a quo della prescrizione dell’azione disciplinare nel caso di condotta istantanea o continuata

Il dies a quo della prescrizione dell’azione disciplinare decorre dalla commissione del fatto se questo integra una condotta istantanea che si consuma e si esaurisce nel momento in cui la stessa viene posta in essere. Ove, invece, la violazione deontologica risulti integrata da una condotta protrattasi nel tempo, la decorrenza del termine ha inizio dalla […]

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