Inadempimento al mandato: la responsabilità disciplinare per mancata o tardiva proposizione dell’appello

Costituisce violazione dei doveri professionali il mancato, ritardato o negligente compimento di atti inerenti al mandato o alla nomina, quando derivi da non scusabile e rilevante trascuratezza degli interessi della parte assistita (art. 26 cdf). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Cassi), sentenza n. 242 del 4 giugno 2024. NOTA:In senso conforme, da ultimo, […]

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Procedimento disciplinare: la cancellazione o radiazione dell’interessato dall’albo nelle more del giudizio di impugnazione avanti al CNF

Qualora, nelle more del procedimento disciplinare (ivi compreso il giudizio di impugnazione dinanzi al CNF), l’incolpato non appartenga più all’Ordine forense (art. 24 co. 1 L. n. 247/2012), deve dichiararsi la cessazione della materia del contendere, giacché la potestas judicandi nei confronti degli incolpati è strettamente ed indissolubilmente collegata alla permanenza della loro iscrizione negli […]

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“Nuova” pregiudizialità penale: la sospensione del procedimento disciplinare è ora una (facoltativa) eccezione

Con l’entrata in vigore della L. n. 247/2012 (art. 54), la c.d. pregiudizialità penale ha subìto una forte attenuazione, giacché ora il procedimento disciplinare “può” essere sospeso solo se ciò sia ritenuto “indispensabile”, poiché esso “si svolge ed è definito con procedura e valutazioni autonome rispetto al processo penale avente per oggetto i medesimi fatti”. […]

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Art. 9 Codice Deontologico Forense – Doveri di probità, dignità e decoro. Comportamenti e condotte non riguardanti l’attività forense – Condizioni – Sussistenza

La condanna definitiva in sede penale dell’avvocato per concorso esterno in associazione mafiosa si pone in assoluta antinomia con la permanenza nell’albo forense in quanto l’illecito commesso appare del tutto incompatibile con la delicata funzione di cooperazione all’esercizio della giurisdizione propria dell’attività del difensore (conf. CNF sent. n. 94 del 7-7-2020, sent. N. 179 del […]

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Radiazione per l’avvocato che si appropri indebitamente di somme della Procedura

L’appropriazione di somme mediante abuso della disponibilità ottenuta per ragioni di ufficio in veste di delegato dal Giudice, quindi con approfittamento della funzione pubblica, costituisce comportamento gravissimo che lede enormemente l’immagine della professione forense ed in quanto tale giustifica la massima sanzione disciplinare (Nel caso di specie, l’avvocato veniva condannato in sede penale a 4 […]

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La formazione di false sentenze (confezionate al fine di comprovare al cliente l’adempimento al mandato) costituisce violazione grave dei principi di probità, dignità, decoro e lealtà

Costituisce gravissima violazione dei principi di probità, dignità, decoro e lealtà, ai quali la professione deve sempre ispirarsi, oltre che dei doveri di fedeltà (art. 10 cdf) e fiducia (art. 11 cdf) il comportamento dell’avvocato che falsifichi atti giudiziari e li utilizzi al fine di nascondere al cliente l’omesso svolgimento della relativa attività professionale commissionatagli […]

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Procedimento disciplinare: l’accertamento definitivo dei fatti in sede penale

La sentenza penale irrevocabile di condanna ha efficacia di giudicato nel giudizio disciplinare quanto all’accertamento del fatto, alla sua eventuale illiceità penale ed all’affermazione che l’imputato lo ha commesso (art. 653 co. 1-bis cpp), pur restando di competenza del giudice disciplinare verificare se il comportamento accertato sia deontologicamente sanzionabile, alla luce dell’autonomia dei rispettivi ordinamenti, […]

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Prescrizione dell’azione disciplinare: l’appropriazione indebita costituisce illecito deontologico permanente (ancorché, penalisticamente, sia un reato istantaneo)

L’appropriazione sine titulo ovvero la mancata restituzione di somme di competenza altrui sono comportamenti suscettibili di produrre effetti illecitamente pregiudizievoli che, ai fini dell’individuazione del dies a quo prescrizionale, si protraggono nel tempo fino alla messa a disposizione del cliente delle somme spettanti o qualora si verifichi una interversione nel possesso delle stesse. In sede […]

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Artt. 5 – Condizione per l’esercizio dell’attività professionale e 36 Codice Deontologico Forense – Divieto di attività professionali senza titolo e uso di titoli inesistenti

Commette la violazione degli artt. 5 e 36 del Codice Deontologico Forense l’Avvocato Stabilito che non usa per esteso e in maniera chiara il suddetto titolo, ma utilizza forme abbreviate tali da ingenerare dubbi o confusione nei terzi, come l’abbreviazione “ABG” per il titolo di “Abogado” essendo tenuto a fare uso del titolo professionale di […]

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