Produzione in giudizio di corrispondenza riservata e violazione del dovere di colleganza

Viola l’art. 28 CD previgente (art. 48 CDF), l’avvocato che produce in giudizio e riporta in atti la corrispondenza con un collega di controparte che conteneva proposte transattive;  viola l’art. 22 CD previgente (art. 38 CDF), l’avvocato che presenta una domanda di risarcimento danni nei confronti del collega di controparte per fatti attinenti all’esercizio della […]

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Nel giudizio di impugnazione dinanzi al CNF opera il divieto di nova

Al giudizio dinanzi al Consiglio Nazionale Forense si applica l’art. 345 cpc, sicché è inammissibile l’istanza istruttoria che riguardi nuove prove precostituite o costituende, salvo che la parte dimostri di non averla potuta produrre o richiedere in precedenza per causa a lui non imputabile (Nel caso di specie, l’incolpato aveva richiesto al CNF l’ammissione della […]

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I limiti all’assunzione di incarichi contro una parte già assistita

La ratio dell’art. 68, co. 1, cdf (già art. 51 codice previgente) va ricercata nella tutela dell’immagine della professione forense, ritenendosi non decoroso né opportuno che un avvocato muti troppo rapidamente cliente, passando nel campo avverso senza un adeguato intervallo temporale e prescinde anche dal concreto utilizzo di eventuali informazioni acquisite nel precedente incarico, non […]

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L’asserita buona fede non scrimina l’illecito

L’illecito disciplinare non è scriminato dall’asserita buona fede, giacché per l’imputabilità dell’infrazione è sufficiente la volontarietà con la quale è stato compiuto l’atto deontologicamente scorretto, a nulla rilevando la buona fede dell’incolpato ovvero le sue condizioni psico-fisiche, elementi dei quali si può tener conto solo nella determinazione concreta della sanzione. Consiglio Nazionale Forense (pres. Mascherin, […]

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L’esercizio di attività professionale in periodo di sospensione disciplinare

Vìola l’art. 36, 1 comma CDF, l’avvocato che, durante il periodo di sospensione disciplinare, svolga attività professionale (nella specie, l’incolpato aveva depositato telematicamente le memorie ex art. 183 6 comma c.p.c., in periodo di sospensione). Consiglio distrettuale di disciplina di Bologna (pres. Chierici, rel. di Francia), decisione n. 69 del 2 luglio 2018 Sanzione: CENSURA

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Illecito trattenere le somme spettanti al cliente, oltre il tempo strettamente necessario

Vìola il dovere di puntualità e diligenza nella gestione del denaro altrui, l’avvocato che trattiene oltre il tempo strettamente necessario, le somme spettanti al cliente (nella specie, trattavasi dell’importo ricevuto a titolo del risarcimento del danno). Consiglio distrettuale di disciplina di Bologna (pres. Vecchi, rel. Amaduzzi), decisione n. 70 del 24 settembre 2018 Sanzione: RADIAZIONE

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Estorsione a sfondo sessuale: radiazione per l’avvocato che minacci la cliente di diffondere sue foto osè

Merita la radiazione l’avvocato che nell’esplicazione -perlomeno iniziale- di un asserito incarico professionale costringe la propria assistita a versargli una ingente somma di denaro (nella specie, € 200.000,00) con la minaccia di diffondere fotografie che la ritraevano nuda. Consiglio distrettuale di disciplina di Bologna (pres. Chierici, rel. Donelli), decisione n. 76 del 9 novembre 2018 […]

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Lo jus superveniens non si applica alla prescrizione dell’azione disciplinare (anche alla luce della giurisprudenza costituzionale e comunitaria)

In materia di sanzioni disciplinari a carico degli avvocati, l’art. 65, comma 5, della legge 31 dicembre 2012, n. 247, nel prevedere, con riferimento alla nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense, che le norme contenute nel nuovo codice deontologico si applicano anche ai procedimenti disciplinari in corso al momento della sua entrata in vigore, se […]

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Ricorso in Cassazione: i (nuovi) limiti del sindacato di legittimità sulla motivazione delle sentenze del CNF

La riformulazione dell’art. 360, n. 5), cod. proc. civ., disposta con l’art. 54, d.L 22 giugno 2012, n. 83, convertito con modifìcazioni, dalla L. 7 agosto 2012, n. 134, secondo cui è deducibile esclusivamente l’«omesso esame circa un fatto decisivo per il giudizio che è stato oggetto di discussione tra le parti», deve essere interpretata, […]

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