Doveri di probità, dignità e decoro – Fatti non riguardanti l’attività forense – Obbligazioni assunte nei confronti di terzi – Mancato adempimento – Illecito deontologico – Sussistenza – Notorietà dei fatti – Irrilevanza

La norma dell’art. 9 del codice deontologico riguarda quelle attività che, pur realizzate nella dimensione privata, siano astrattamente idonee a ledere i valori presidiati (Doveri di probità, dignità decoro e indipendenza). Il fatto, pertanto, che un avvocato non adempia alle obbligazioni titolate, giungendo a subire sentenze, atti di precetto e richieste di pignoramento, costituisce illecito […]

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L’avvocato deve agire con lealtà e correttezza nei confronti della parte assistita, dei terzi e della controparte

L’Avvocato deve svolgere la propria attività con lealtà e correttezza non solo nei confronti della parte assistita, ma anche verso i terzi in genere e verso la controparte, giacché il dovere di lealtà e correttezza nell’esercizio della professione è un canone generale dell’agire di ogni Avvocato, che mira a tutelare l’affidamento che la collettività ripone […]

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Nemo tenetur contra se edere: la mancata risposta alla richiesta di chiarimenti da parte del Consiglio territoriale

Non costituisce (più) illecito disciplinare la mancata risposta dell’avvocato alla richiesta del Consiglio territoriale di chiarimenti, notizie, o adempimenti in relazione ad un esposto presentato, per fatti disciplinarmente rilevanti, nei confronti dello stesso iscritto (art. 71 cdf, già art. 24 codice deontologico previgente). Consiglio Nazionale Forense (pres. Masi, rel. Di Maggio), sentenza n. 182 del […]

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L’oggetto di valutazione nel procedimento disciplinare è il comportamento complessivo dell’incolpato

In ossequio al principio enunciato dall’art. 21 cdf (già art. 3 codice previgente), nei procedimenti disciplinari l’oggetto di valutazione è il comportamento complessivo dell’incolpato e tanto al fine di valutare la sua condotta in generale, quanto a quello di infliggere la sanzione più adeguata, che non potrà se non essere l’unica nell’ambito dello stesso procedimento, […]

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Iscrizione all’albo: il domicilio professionale può non coincidere con il luogo in cui l’avvocato svolge la professione in modo prevalente

L’avvocato deve iscriversi nell’albo del circondario del tribunale ove ha domicilio professionale, di regola coincidente con il luogo in cui svolge la professione in modo prevalente (art. 7 L.247/2012). L’espressione “di regola” usata dal Legislatore indica che normalmente c’è coincidenza tra il domicilio professionale e il luogo di svolgimento prevalente della professione, ma che è […]

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Avvocati stabiliti e dispensa dalla prova attitudinale: l’esercizio effettivo della professione nel triennio non deve necessariamente avvenire nel circondario del Tribunale di iscrizione ma in qualsiasi zona del territorio nazionale

Ai fini della dispensa dalla prova attitudinale (art. 12 D.Lgs. 96/2001), l’avvocato stabilito deve aver esercitato la professione in Italia, in modo effettivo e regolare, con il titolo professionale di origine, per almeno tre anni, a decorrere dalla data di iscrizione nella sezione speciale dell’albo degli avvocati. Conseguentemente, pur avendo ampia discrezionalità nell’accertamento e nella […]

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Avvocati stabiliti e dispensa dalla prova attitudinale: il regolamento COA può stabilire il requisito di cinque nuovi giudizi italiani per ciascun anno del triennio

In tema di dispensa dalla prova attitudinale (artt. 13 e 14 del D.Lgs. 96/2001) è legittimo il regolamento del Consiglio dell’Ordine che, al fine di garantire un’azione amministrativa improntata ad uniformità di trattamenti e certezze dei diritti, per l’accertamento del requisiti opportunamente stabilisca l’esibizione di documentazione attestante prestazioni giudiziali in almeno cinque nuovi giudizi italiani […]

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Avvocati stabiliti: la dispensa dalla prova attitudinale

I Consigli dell’Ordine hanno un’ampia discrezionalità in ordine alla verifica della regolarità dell’esercizio effettivo dell’attività professionale ai fini della dispensa dalla prova attitudinale (artt. 13 e 14 del D.Lgs. 96/2001), discrezionalità che comporta un accertamento capillare in ordine ad un percorso formativo almeno triennale che assicuri l’acquisizione, da parte dell’interessato, di conoscenze e abilità tecniche, […]

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Avvocati stabiliti: i presupposti per la dispensa dalla prova attitudinale

Al fine di conseguire la dispensa dalla prova attitudinale, l’esercizio della professione forense da parte dell’avvocato stabilito deve essere: a) di durata non inferiore a tre anni scomputando gli eventuali periodi di sospensione; b) effettivo e quindi non formale o addirittura fittizio; c) regolare e quindi nel rispetto della legge forense e del codice deontologico; […]

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Avvocati stabiliti: il COA territoriale deve tutelare la funzione giudiziaria, al fine di evitare che operino in Italia soggetti scarsamente qualificati

In tema di avvocati stabiliti, è compito del COA territoriale apprestare tutela alla funzione giudiziaria in Italia, ossia evitare che operino soggetti scarsamente qualificati o che siano all’oscuro delle peculiarità del diritto italiano. Nell’esaminare la domanda di dispensa dalla prova attitudinale, pertanto, il COA deve procedere a verificare -attraverso i propri ampi poteri istruttori- che […]

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