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- Eventuali divergenze o diversità di vedute nella conduzione dell’udienza da parte del giudice non ne giustificano la ricusazionePer la natura dialettica del processo, possono sorgere in udienza divergenze o diversità di vedute tra giudice e parti o loro difensori, ma tali contrasti -per certi versi fisiologici- non sono di per sè soli idonei ad incidere sulla credibilità del giudicante o a determinarne la sua ricusazione. Infatti, la grave inimicizia tra Giudice e… Leggi tutto: Eventuali divergenze o diversità di vedute nella conduzione dell’udienza da parte del giudice non ne giustificano la ricusazione
- Procedimento disciplinare: i casi di astensione e ricusazione sono tassativiGli istituti dell’astensione e della ricusazione sono a presidio dell’imparzialità del giudicante e devono sussistere nei termini tassativi stabiliti dalle norme (artt. 36 e 37 c.p.p., a cui rinvia l’art. 6 Reg. CNF n. 2/2014) in quanto incidono sulla capacità del giudice, determinando una deroga ai principi del giudice naturale precostituito per legge (art. 25… Leggi tutto: Procedimento disciplinare: i casi di astensione e ricusazione sono tassativi
- Inammissibile la ricusazione rivolta nei confronti di Consiglieri non appartenenti alla Sezione o al Collegio giudicanteL’istanza di ricusazione può essere indirizzata esclusivamente nei confronti dei componenti della Sezione o Collegio giudicante, e non pure di terzi facenti parte dell’organo ma non chiamati al giudizio. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Napoli, rel. Consales), sentenza n. 141 del 26 maggio 2025
- La responsabilità deontologica può provarsi anche mediante i messaggi WhatsappLa responsabilità disciplinare dell’incolpato ben può essere provata anche tramite i messaggi scambiati su whatsapp, che hanno valore probatorio anche nel caso in cui vengano contestati dalla parte nei confronti della quale sono prodotti, anche alla luce del principio del libero convincimento del giudice, che ha ampio potere discrezionale nel valutare la conferenza e la… Leggi tutto: La responsabilità deontologica può provarsi anche mediante i messaggi Whatsapp
- Il divieto di produrre la corrispondenza riservata prevale sul diritto-dovere di difesa (salvo eccezioni espresse)L’art. 48 cdf è dettato a salvaguardia del corretto svolgimento dell’attività professionale e, salve le eccezioni previste espressamente, prevale persino sul dovere di difesa ossia anche a fronte del pur commendevole scopo di offrire il massimo della tutela nell’interesse del proprio cliente. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Palma, rel. Gagliano), sentenza n. 139 del 26… Leggi tutto: Il divieto di produrre la corrispondenza riservata prevale sul diritto-dovere di difesa (salvo eccezioni espresse)
- La corrispondenza tra colleghi qualificata come “riservata” non è producibile né riferibile in giudizio a prescindere dal suo contenutoL’art. 48 cdf vieta non solo di produrre la corrispondenza riservata ma anche di riferirne in giudizio il contenuto, sussistendo riservatezza sia nell’ipotesi in cui la missiva contenga proposte transattive sia in quella in cui venga espressamente definita come riservata dal mittente, quale che ne sia il contenuto, giacché la clausola di riservatezza apposta dal… Leggi tutto: La corrispondenza tra colleghi qualificata come “riservata” non è producibile né riferibile in giudizio a prescindere dal suo contenuto
- L’avvocato non ha l’onere deontologico di tenersi in continuo aggiornamento delle mail ordinarie in arrivoA differenza della posta elettronica certificata (PEC), l’email ordinaria (PEO) non dà certezze sulla effettiva spedizione e ricezione del messaggio. Inoltre, la prova di tali comunicazioni non può neppure ricavarsi addossando al destinatario delle stesse un preteso onere giuridico o deontologico di continua consultazione della casella di posta in arrivo, peraltro spesso intasata da messaggi… Leggi tutto: L’avvocato non ha l’onere deontologico di tenersi in continuo aggiornamento delle mail ordinarie in arrivo
- Inammissibile l’impugnazione della delibera COA meramente confermativa di una precedente delibera non impugnata o impugnata infondatamenteÈ inammissibile l’impugnazione della delibera COA priva di un carattere autonomamente lesivo in quanto meramente confermativa di una precedente delibera non impugnata nei termini oppure oggetto di gravame già definito con rigetto, quindi in difetto di una nuova istruttoria e di una rinnovata ponderazione degli interessi. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Napoli, rel. Palma), sentenza… Leggi tutto: Inammissibile l’impugnazione della delibera COA meramente confermativa di una precedente delibera non impugnata o impugnata infondatamente
- Il COA di Santa Maria Capua Vetere chiede di sapere se sia compatibile con l’esercizio della professione l’apertura di una “sede centro raccolta CAF/ Patronato con delega di Rappresentante di Sindacato”.Premesso che dal quesito non si evince né a cosa corrisponda l’apertura di una sede di Patronato, né in cosa consista la delega di Rappresentante di Sindacato né, infine, a quale titolo l’avvocato sarebbe coinvolto, si precisa quanto segue.I Patronati possono essere istituiti unicamente dai soggetti di cui all’articolo 2 della legge n. 152/2001 tra… Leggi tutto: Il COA di Santa Maria Capua Vetere chiede di sapere se sia compatibile con l’esercizio della professione l’apertura di una “sede centro raccolta CAF/ Patronato con delega di Rappresentante di Sindacato”.
- Il COA di Pavia chiede di sapere se i Patronati possano considerarsi tra i soggetti destinatari delle prescrizioni della legge n. 49/2023 in materia di equo compenso e se, in caso di risposta negativa, possano considerarsi conformi ai principi di dignità della professione e di proporzionalità dei compensi convenzioni stipulate dall’avvocato nelle quali quest’ultimo si impegni ad applicare compensi in misura inferiore di 4 o 5 volte inferiori alla soglia minima del parametro.La risposta è resa nei termini seguenti.La legge n. 49/2023 – recante Disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali – ha un ben preciso ambito di applicazione soggettivo: essa si applica, infatti, unicamente ai rapporti professionali regolati da convenzioni e aventi a oggetto attività “svolte in favore di imprese bancarie e assicurative nonché… Leggi tutto: Il COA di Pavia chiede di sapere se i Patronati possano considerarsi tra i soggetti destinatari delle prescrizioni della legge n. 49/2023 in materia di equo compenso e se, in caso di risposta negativa, possano considerarsi conformi ai principi di dignità della professione e di proporzionalità dei compensi convenzioni stipulate dall’avvocato nelle quali quest’ultimo si impegni ad applicare compensi in misura inferiore di 4 o 5 volte inferiori alla soglia minima del parametro.
- Il COA di Trani chiede di sapere se, alla luce della legge n. 49/2023, della giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea (e, in particolare, della sentenza del 25 gennaio 2024, in c. C-438/22, in tema di inderogabilità dei minimi tariffari) e dell’articolo 25-bis del Codice deontologico, una libera pattuizione del compenso inferiore alla soglia minima del parametro possa essere considerata “equa” e non sanzionabile.La risposta è resa nei termini seguenti.La legge n. 49/2023 – recante Disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali – ha un ben preciso ambito di applicazione soggettivo: essa si applica, infatti, unicamente ai rapporti professionali regolati da convenzioni e aventi a oggetto attività “svolte in favore di imprese bancarie e assicurative nonché… Leggi tutto: Il COA di Trani chiede di sapere se, alla luce della legge n. 49/2023, della giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea (e, in particolare, della sentenza del 25 gennaio 2024, in c. C-438/22, in tema di inderogabilità dei minimi tariffari) e dell’articolo 25-bis del Codice deontologico, una libera pattuizione del compenso inferiore alla soglia minima del parametro possa essere considerata “equa” e non sanzionabile.
- La rilevanza istruttoria in sede disciplinare delle prove raccolte nel processo penaleIl giudice disciplinare può utilizzare anche ad esclusiva base del proprio convincimento le prove raccolte in un giudizio penale, ferma restando l’autonomia della valutazione sulla rilevanza disciplinare del fatto. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Napoli, rel. Berti Arnoaldi Veli), sentenza n. 130 del 2 maggio 2025
- L’archiviazione del procedimento disciplinare in pendenza di procedimento penale per i medesimi fattiIl procedimento disciplinare è autonomo da quello penale (art. 54 L. n. 247/2012), ma in caso di pendenza di procedimento penale a carico dell’iscritto sottoposto a procedimento disciplinare per i medesimi fatti, il CDD non può legittimamente archiviare l’esposto se prima non abbia acquisito e valutato gli atti del fascicolo penale, su cui ha poi… Leggi tutto: L’archiviazione del procedimento disciplinare in pendenza di procedimento penale per i medesimi fatti
- La motivazione dei provvedimenti dei Consigli territoriali risponde ai principi di correttezza, trasparenza e buona amministrazioneIl principio della necessaria motivazione degli atti amministrativi, vieppiù in materia sanzionatoria, è il precipitato dei principi di buona amministrazione, correttezza e trasparenza imposti in generale dal doveroso ossequio al principio costituzionale di cui all’art. 97 Cost. Infatti, la motivazione di un provvedimento amministrativo consiste nell’enunciazione delle ragioni di fatto e nell’individuazione delle relative norme… Leggi tutto: La motivazione dei provvedimenti dei Consigli territoriali risponde ai principi di correttezza, trasparenza e buona amministrazione
- Il provvedimento di archiviazione della notizia dell’illecito disciplinare da parte del CDDIl provvedimento di archiviazione della notizia dell’illecito disciplinare da parte del CDD può intervenire: a) in seduta plenaria prima dell’avvio del procedimento, anche in difetto di svolgimento di qualsivoglia attività istruttoria, su richiesta del presidente e senza formalità, nel caso di manifesta infondatezza; b) nella fase istruttoria preliminare, ad iniziativa del consigliere istruttore, con delibera… Leggi tutto: Il provvedimento di archiviazione della notizia dell’illecito disciplinare da parte del CDD