Il ricorso in Cassazione avverso le sentenze CNF non riguarda l’art. 97 Cost.

Nel giudizio di legittimità avverso le sentenze del Consiglio nazionale forense non viene in rilievo una (asserita) violazione dell’art. 97 Cost., che attiene piuttosto alla dinamica del procedimento amministrativo dinanzi al Consiglio territoriale e non già a quello, propriamente giurisdizionale, dinanzi al C.N.F. Corte di Cassazione (pres. D’Ascola, rel. Vincenti), SS.UU., ordinanza n. 14699 del […]

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Scelta della sanzione da applicare – Sindacato delle Sezioni Unite sulle valutazioni del giudice disciplinare – Esclusione.

Le decisioni del Consiglio Nazionale Forense in materia disciplinare sono impugnabili dinanzi alle Sezioni Unite della S.C, ai sensi dell’art. 36 co. 6 L. n. 247/2012 (già art. 56, comma 3, del r.d.l. n. 1578 del 1933), soltanto per incompetenza, eccesso di potere e violazione di legge, nonché, ai sensi dell’art. 111 Cost., per vizio […]

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Accordo sul compenso: le conseguenze della violazione del divieto di patto di quota lite

Qualora l’accordo di determinazione sul compenso sia nullo per violazione del divieto di patto di quota lite, tale vizio non inficia l’intero contratto di patrocinio (art. 1419 cc), sicché l’attività professionale svolta deve essere comunque remunerata sebbene in applicazione dei parametri forensi. Corte di Cassazione (pres. D’Ascola, rel. Vincenti), SS.UU., ordinanza n. 14699 del 31 […]

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Patto di quota lite: illegittimo determinare il compenso dell’avvocato come percentuale di quanto ricaverà il cliente in caso di vittoria

Dal combinato disposto del terzo e del quarto comma dell’art. 13 L. n. 247/2012, si ricava che il compenso dell’avvocato può essere pattuito quale percentuale rapportata al valore dei beni o degli interessi litigiosi, ma non può essere commisurato al risultato pratico dell’attività svolta (c.d. “patto di quota lite”). La ratio del divieto in parola […]

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L’indicazione come teste di un Consigliere CDD non basta a giustificarne la ricusazione

In tema di procedimento disciplinare, la richiesta dell’incolpato di ammettere come teste un componente della propria Sezione CDD non è di per sè causa di astensione e ricusazione del componente stesso, specie in assenza dell’avvenuta deposizione testimoniale e ancor di più in assenza del giudizio di ammissibilità relativamente alla sua deposizione, giacché la predetta istanza […]

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Procedimento disciplinare e ricusazione: l’errore formale non comporta l’invalidità sostanziale del provvedimento decisorio

L’inammissibilità del ricorso per ricusazione deve essere pronunciata con ordinanza impugnabile (art. 8 Reg. CNF n. 2/2014), ma l’eventuale diversa qualificazione del provvedimento (nella specie, “decisione”, peraltro come da rubrica dell’art. 8 cit.) non comporta di per sè alcun vulnus del diritto di difesa, giacché -fermo il principio di conservazione del provvedimento amministrativo- per determinarne […]

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Il mancato invio del Mod. 5 a Cassa forense è condotta gravemente lesiva del sistema assistenziale e previdenziale

L’omesso invio del Mod. 5 comporta un rilevante vulnus per il sistema previdenziale e assistenziale di Cassa Forense, perché non consente a quest’ultima di valutare il volume d’affari dei propri iscritti e conseguentemente di poter valutare gli introiti su cui potrà contare, al fine di predisporre ogni necessario adempimento, tra cui il bilancio, e di […]

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Procedimento disciplinare: una generica lombosciatalgia non dà diritto al rinvio dell’udienza per legittimo impedimento

L’impedimento del professionista a comparire innanzi al giudice disciplinare non può ritenersi sussistente qualora generico e non documentale e lo stesso impedimento non può ritenersi sussistente anche qualora non sia supportato da certificato medico che dimostri l’assoluto impedimento del professionista a comparire (Nel caso di specie, l’incolpato aveva chiesto il rinvio dell’udienza disciplinare sulla scorta […]

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