Procedimento disciplinare – Omessa comunicazione apertura procedimento disciplinare – Citazione dell’incolpato – Costituzione – Validità del procedimento.

L’omessa comunicazione all’interessato della apertura del procedimento disciplinare non costituisce motivo di nullità del procedimento se il destinatario abbia comunque avuto la conoscenza effettiva e completa del contenuto del provvedimento, e abbia perciò potuto compiere tutti gli atti previsti dall’ordinamento a garanzia del diritto di difesa. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Napoli, rel. Secchi Tarugi), […]

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Il rilievo degli errores in procedendo nel giudizio dinanzi al CDD

Il procedimento disciplinare innanzi al Consiglio Distrettuale di Disciplina ha natura amministrativa, con la conseguenza che l’eventuale violazione delle regole che presiedono tale fase procedimentale non determina una nullità insanabile, rilevabile in ogni stato e grado del giudizio, ma una mera illegittimità amministrativa, che va eccepita nel corso del procedimento e che, in ogni caso, […]

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La suitas, quale elemento soggettivo (sufficiente) dell’illecito disciplinare

Ai fini della sussistenza dell’illecito disciplinare, è sufficiente la volontarietà del comportamento dell’incolpato e, quindi, sotto il profilo soggettivo, è sufficiente la “suitas” della condotta intesa come volontà consapevole dell’atto che si compie, dovendo la coscienza e volontà essere interpretata in rapporto alla possibilità di esercitare sul proprio comportamento un controllo finalistico e, quindi, dominarlo. […]

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La cancellazione dell’interessato dall’albo nelle more del giudizio di impugnazione avanti al CNF

Qualora, nelle more del giudizio di impugnazione dinanzi al CNF, l’interessato sia cancellato dall’albo o registro forense, deve dichiararsi la cessazione della materia del contendere, giacché la potestas judicandi dell’Ordine forense è strettamente ed indissolubilmente collegata alla iscrizione negli albi o nei suoi Registri allegati. Consiglio Nazionale Forense (pres. Greco, rel. Napoli), sentenza n. 171 […]

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Avvocati di enti pubblici: i tre requisiti per l’iscrizione nell’Elenco Speciale annesso all’Albo

L’iscrizione nell’Elenco Speciale annesso all’Albo, nei limiti consentiti dall’art. 18 L. n. 247/2012 (già art. 3 del R.D.L. n. 1578/1933), presuppone il concorso di tre elementi imprescindibili: (i) deve esistere, nell’ambito strutturale dell’ente pubblico, un ufficio legale che costituisca un’unità organica autonoma; (ii) colui che richiede l’iscrizione – in possesso, ovviamente, del titolo abilitativo all’esercizio […]

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La discrezionalità del Giudice disciplinare nel valutare la rilevanza delle prove

Il principio del libero convincimento opera anche in sede disciplinare, sicché il Giudice della deontologia ha ampio potere discrezionale nel valutare ammissibilità, rilevanza e conferenza delle prove dedotte. Non è pertanto censurabile, né può determinare la nullità della decisione, la mancata audizione dei testi indicati ovvero la mancata acquisizione di documenti, quando risulti che il […]

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La sentenza penale di prescrizione del reato non preclude la valutazione del comportamento sotto il profilo deontologico

In sede disciplinare, la sentenza penale di proscioglimento dell’imputato per prescrizione -a differenza dell’assoluzione perché il fatto non sussiste o l’imputato non lo ha commesso- non esclude l’ontologia del fatto sicché non preclude la valutazione del comportamento stesso sotto il profilo deontologico. Consiglio Nazionale Forense (pres. Masi, rel. De Benedittis), sentenza n. 168 del 11 […]

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L’appropriazione indebita di somme spettanti al cliente costituisce gravissimo illecito (anche) disciplinare

Costituisce gravissimo illecito disciplinare il comportamento dell’avvocato che si appropri illegittimamente di beni altrui (Nel caso di specie, l’avvocato aveva incassato dall’assicurazione del danneggiante la somma di circa € 200.000, poi non consegnata al proprio cliente, se non in minima parte. in applicazione del principio di cui in massima, ha ritenuto congrua la sanzione della […]

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Al ricorso per Cassazione va allegata copia autentica della sentenza CNF impugnata

È improcedibile l’impugnazione avverso le sentenze del Consiglio Nazionale Forense qualora, congiuntamente al ricorso, non sia depositata la copia autentica della decisione impugnata come stabilito dall’articolo 369, secondo comma, n.2 c.p.c., a nulla rilevando l’eventuale successivo deposito in quanto tardivo. Corte di Cassazione (pres. Ferro, rel. Ferro), SS.UU., ordinanza n. 28403 del 11 ottobre 2023 […]

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L’accaparramento di clientela attraverso l’offerta di prestazioni professionali ad un costo simbolico

Costituisce illecito disciplinare l’informazione, diffusa anche attraverso siti internet, fondata sull’offerta di prestazioni professionali gratuite ovvero a prezzi simbolici o comunque contenuti bassamente commerciali, in quanto volta a suggestionare il cliente sul piano emozionale, con un messaggio di natura meramente commerciale ed esclusivamente caratterizzato da evidenti sottolineature del dato economico. Consiglio Nazionale Forense (pres. Greco, […]

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