Il divieto di cancellazione amministrativa dall’albo opera (salvo eccezioni) in pendenza di procedimento disciplinare e non (più) quando sia in corso il solo procedimento penale

Il divieto di cancellazione dall’albo, elenco o registro forense dell’iscritto che sia sottoposto a procedimento disciplinare (artt. 17, co. 16, e 53 L. n. 247/2012) opera dal giorno dell’invio degli atti al CDD fino alla definizione del procedimento stesso, ed è diretto ad evitare che l’inquisito possa sottrarsi al procedimento disciplinare, atteso che con la […]

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Il richiamo verbale presuppone l’accertamento di un illecito deontologico e ha carattere afflittivo

L’applicazione del richiamo verbale, sebbene non abbia carattere di sanzione disciplinare (art. 22 cdf), presuppone per la sua irrogazione l’accertamento di un illecito deontologico (anche se lieve e scusabile) e costituisce comunque provvedimento afflittivo. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Consales, rel. Feliziani), sentenza n. 94 del 27 marzo 2024

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Il divieto di aggravare la situazione debitoria di controparte riguarda anche una sola iniziativa giudiziale onerosa

L’illecito di cui all’art. 66 cdf (che vieta all’avvocato di aggravare la situazione debitoria della controparte quando ciò non corrisponda ad effettive ragioni di tutela della parte assistita), può consistere anche in una sola iniziativa giudiziale onerosa (Nel caso di specie, l’incolpato aveva eccepito l’asserita illegittimità dell’impugnata decisione del CDD asserendo che il comportamento contestatogli […]

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Esecuzione forzata sproporzionata: illecito pignorare plurimi beni immobili di rilevante valore economico a fronte di un credito relativamente modesto

La previsione dell’art. 66 cdf, che vieta all’avvocato di aggravare con onerose o plurime iniziative giudiziali la situazione debitoria della controparte quando ciò non corrisponda ad effettive ragioni di tutela della parte assistita, è norma deontologica di condotta di carattere generale che, prescindendo dalle regole del diritto processuale e sostanziale, impone all’avvocato di mantenere comportamenti […]

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L’avvocato deve agire con lealtà e correttezza nei confronti della parte assistita, dei terzi e della controparte

L’Avvocato deve svolgere la propria attività con lealtà e correttezza non solo nei confronti della parte assistita, ma anche verso i terzi in genere e verso la controparte, giacché il dovere di lealtà e correttezza nell’esercizio della professione è un canone generale dell’agire di ogni Avvocato, che mira a tutelare l’affidamento che la collettività ripone […]

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La suitas, quale elemento soggettivo (sufficiente) dell’illecito disciplinare

Al fine di integrare l’illecito disciplinare sotto il profilo soggettivo è sufficiente l’elemento psicologico della suità della condotta inteso come volontà consapevole dell’atto che si compie, giacché ai fini dell’imputabilità dell’infrazione disciplinare non è necessaria la consapevolezza dell’illegittimità dell’azione, dolo generico e specifico, essendo sufficiente la volontarietà con la quale l’atto deontologicamente scorretto è stato […]

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La carica sociale con poteri di gestione o rappresentanza è incompatibile con l’esercizio della professione forense

L’avvocato può detenere partecipazioni societarie, ma gli è inibito, tranne tassitive ipotesi eccezionali, l’esercizio di attività propriamente gestorie all’interno delle medesime collettività organizzate (art. 6 cdf in relazione alla previsione dell’art. 18 della L. n. 247/2012). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Consales, rel. Cosimato), sentenza n. 93 del 27 marzo 2024

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Il principio del libero convincimento opera anche in sede disciplinare

Il Giudice della deontologia ha ampio potere discrezionale nel valutare la conferenza e la rilevanza delle prove dedotte in virtù del principio del libero convincimento, con la conseguenza che la decisione assunta in base alle testimonianze ed agli atti acquisiti in conseguenza degli esposti deve ritenersi legittima, allorquando risulti coerente con le risultanze documentali acquisite […]

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La rinuncia all’esposto e la remissione della querela non determinano l’estinzione del procedimento disciplinare

L’azione disciplinare non rientra nella disponibilità delle parti, sicché la rinuncia all’esposto ovvero la remissione della querela per i fatti oggetto di procedimento disciplinare, così come l’eventuale dichiarazione degli interessati di essere pervenuti ad una risoluzione bonaria della controversia non implica l’estinzione del procedimento, giacché l’azione disciplinare è officiosa e non negoziabile, in quanto volta […]

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Mancata o tardiva restituzione dei documenti al cliente: l’illecito prescinde dal danno

Sussiste violazione dell’art. 33 c.d.f. (secondo cui l’avvocato è tenuto a restituire senza ritardo alla parte assistita la documentazione ricevuta per l’espletamento del mandato ogni qualvolta il cliente ne faccia richiesta), anche allorché il professionista abbia provveduto a riconsegnare la documentazione soltanto con colpevole ritardo, a nulla rilevando il fatto che il comportamento stesso non […]

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