L’eventuale rilevanza deontologica della stipula di contratti invalidi

Ai fini della valutazione deontologica della condotta dell’avvocato che abbia predisposto  o stipulato un contratto nullo per violazione della legge, non può prescindersi dalla concreta analisi della causa di invalidità eventualmente afferente al contratto medesimo con la conseguenza che l’accertamento della liceità del negozio consente di escludere la responsabilità dell’incolpato (nella specie è stato accolto […]

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E’ ordinatorio il termine per la notifica della decisione del COA all’incolpato

Il termine di quindici giorni indicato dall’art. 50, co. 1, r.d.l. n. 1578/1933 per la notifica all’interessato della decisione del C.d.O. ha natura ordinatoria e non perentoria, sicché il mancato rispetto di esso non determina né la nullità del provvedimento adottato né altra ipotesi di vizio del procedimento. Consiglio Nazionale Forense (Pres. ALPA, Rel. FERINA), […]

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Avvocati stabiliti e c.d. abuso del diritto comunitario

L’esercizio permanente della professione d’avvocato in Italia da parte di un cittadino di uno Stato membro della CE in possesso di un titolo corrispondente a quello di avvocato, conseguito in altro Paese, è regolato dal Decreto Legislativo n. 96/2001, adottato in attuazione della direttiva 98/5/CE, la cui disciplina soggiace però al principio generale del divieto […]

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Avvocati stabiliti: i COA devono vigilare sugli abusi della normativa comunitaria

In capo ai Consigli dell’Ordine sussiste una discrezionalità nella valutazione della domanda d’iscrizione nella Sezione Speciale dell’Albo riservata agli avvocati stabiliti, in ordine alla verifica di un eventuale abuso del diritto comunitario da parte degli interessati (Nel caso di specie, il COA aveva rifiutato l’iscrizione all’albo speciale di un cittadino italiano laureatosi in Italia e […]

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La delibera con cui il COA dispone l’apertura del procedimento disciplinare non è impugnabile al CNF

La deliberazione del Consiglio Territoriale di avvio del procedimento disciplinare non è assimilabile alla “decisione” suscettibile di impugnazione in sede giurisdizionale cioè avanti al CNF ai sensi dell’art. 50 del R.D.L. 27 novembre 1933 n. 1578, giacché non esprime alcuna attività valutativa o decisoria della vicenda sottesa, configurandosi come atto di portata endoprocedimentale destinato a […]

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La funzione disciplinare dei COA ha natura amministrativa (e non giurisdizionale)

La funzione disciplinare esercitata dai Consigli territoriali ha natura amministrativa e le determinazioni costituenti l’esplicazione in concreto di tale funzione assumono rilievo in base ai principi generali di tipicità, buon andamento ed efficienza che governano il procedimento amministrativo ai sensi dell’art. 97 della Costituzione. Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. SALAZAR, Rel. BERRUTI), sentenza del 20 […]

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I requisiti per la difesa tecnica nell’appello al CNF

Va dichiarato inammissibile il ricorso redatto e sottoscritto esclusivamente dal difensore dell’incolpato non iscritto all’albo per il patrocinio dinnanzi alle Magistrature Superiori ovvero sfornito della procura speciale, e ciò anche laddove fosse successivamente sostituito da altro difensore avente i suddetti requisiti previsti dalla legge. Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. VERMIGLIO, Rel. VERMIGLIO), sentenza del 20 […]

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Procedimento penale e prescrizione dell’azione disciplinare

Ai sensi dell’art. 2935 c.c., la prescrizione comincia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere; quindi nel caso in cui il procedimento disciplinare venga aperto per fatti costituenti anche reato e 7 per i quali sia stata iniziata l’azione penale, il termine quinquennale di prescrizione per l’azione disciplinare comincia a […]

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L’appello tardivo è inammissibile

Va dichiarato inammissibile il ricorso presentato oltre il termine di decadenza previsto dalla legge (nella specie, 20 giorni ex art. 50, co. 2 R.D.L. n. 1578/33), decorrente dalla notifica del provvedimento del quale si chiede la riforma. Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. VERMIGLIO, Rel. VERMIGLIO), sentenza del 20 luglio 2012, n. 107

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Gli obblighi deontologici da osservare prima di agire contro un collega

L’adempimento dell’obbligo previsto dall’art. 22, comma II, del Codice Deontologico Forense nell’attuale formulazione, deve ritenersi soddisfatto nel concorso di tre requisiti: quello formale, consistente nell’adozione dello scritto quale veicolo della comunicazione; quello sostanziale, consistente nel rendere chiara l’intenzione di chi comunica che agirà in giudizio; l’ultimo, anch’esso di carattere sostanziale, consistete nel palesare le ragioni […]

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