Il libero convincimento del giudice della deontologia

Conformemente al principio del libero convincimento del giudice, che va ritenuto applicabile al procedimento disciplinare davanti al C.d.O., il giudice della deontologia ha ampio potere discrezionale nel valutare la rilevanza e la conferenza delle prove dedotte, sicché deve ritenersi legittimo il comportamento del Consiglio locale che abbia basato la sua decisione sui riferimenti dei redattori […]

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Citazione dell’incolpato: facoltativa l’indicazione del termine per prendere visione degli atti del procedimento

Nella citazione a comparire davanti al C.d.O. l’indicazione del termine per prendere visione degli atti del procedimento non è prevista a pena di decadenza e la sua omissione non produce la nullità del procedimento e del provvedimento adottato. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. Borsacchi), sentenza del 6 giugno 2013, n. 87

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Procedimento disciplinare dinanzi al COA: la firma del provvedimento da parte del consigliere in sostituzione del segretario

In assenza del segretario titolare del Consiglio dell’Ordine, le funzioni di segretario possono essere svolte da qualsiasi altro consigliere componente del C.d.O., la cui nomina non richiede una speciale procedura di nomina” Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. Borsacchi), sentenza del 6 giugno 2013, n. 87 NOTA: In senso conforme, C.N.F. n. 256 del […]

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I poteri istruttori d’ufficio del COA

Il Consiglio territoriale può assumere iniziative istruttorie d’ufficio nell’ambito del procedimento disciplinare, trattandosi di attività che costituisce essa stessa espressione del potere disciplinare (Nel caso di specie, l’incolpato aveva eccepito l’asserita illegittimità dell’acquisizione d’ufficio, da parte del COA, di un fascicolo di causa dalla Cancelleria contenente il documento oggetto dell’esposto disciplinare). Consiglio Nazionale Forense (pres. […]

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Procedimento disciplinare: la convocazione dei componenti del COA è a forma libera

In difetto di una specifica previsione normativa, la convocazione del Consiglio può essere effettuata con qualsiasi mezzo idoneo al raggiungimento dello scopo né, ai fini della sua valida costituzione, occorre la precostituzione della prova dell’avvenuta convocazione di tutti i suoi membri quando, peraltro, essendo il Consiglio dell’Ordine un organo amministrativo imperfetto, la legge si limiti […]

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Procedimento dinanzi al COA: i vizi di convocazione della seduta non possono costituire motivo di gravame innanzi al CNF

Il procedimento disciplinare dinanzi al C.d.O. ha natura amministrativa, sicché l’invalidità dell’atto amministrativo, sia esso nullo o annullabile, non può mai essere rilevata d’ufficio ma deve essere eccepita dalla parte interessata nel corso del procedimento sino al suo compimento, al fine di consentire la rinnovazione degli atti compiuti; ne consegue che l’invalidità della costituzione dell’organo […]

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Procedimento dinanzi al COA: i vizi di convocazione della seduta sono sanati dalla partecipazione dei componenti

Nel procedimento amministrativo davanti al C.O.A. territoriale, l’eventuale vizio di convocazione dei componenti del Consiglio (nella specie peraltro escluso) deve ritenersi sanato qualora risulti che il Collegio si riunisce con numero legale dei componenti in base al raggiungimento dello scopo. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. Borsacchi), sentenza del 6 giugno 2013, n. 87 […]

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La sanzione disciplinare richiesta dal PM non impedisce la condanna “in pejus” da parte del COA

In considerazione della natura amministrativa del procedimento disciplinare di primo grado, non può considerarsi affetta dal vizio di ultra petizione la pronuncia del Consiglio territoriale che abbia condannato l’incolpato ad una sanzione disciplinare più afflittiva di quella richiesta dal P.M. (Nella specie, il COA aveva disposto la cancellazione dall’albo dell’avvocato già condannato, con sentenza penale definitiva, […]

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La corrispondenza tra addebito contestato e pronuncia disciplinare

In sede di procedimento disciplinare, al fine di garantire il diritto di difesa dell’incolpato, è richiesta la chiara contestazione dei fatti addebitati, non risultando necessaria una minuta e particolareggiata esposizione delle modalità dei fatti che integrano l’illecito. E’ invece sufficiente che, dalla lettura degli addebiti, l’incolpato sia posto in grado di approntare in modo efficace […]

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L’avvocato è tenuto ad improntare la propria condotta professionale a lealtà e correttezza

L’avvocato è tenuto ad improntare la propria condotta professionale a lealtà e correttezza, evitando comportamenti che compromettano gravemente l’immagine che la classe forense deve mantenere nei confronti della collettività al fine di assicurare responsabilmente la funzione sociale che l’ordinamento le attribuisce. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Vermiglio, rel. Broccardo), sentenza del 6 giugno 2013, n. […]

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