Pone in essere un comportamento disciplinarmente rilevante e in contrasto con i principi della deontologia forense l’avvocato che chieda compensi sproporzionati rispetto all’attività svolta giustificandoli con pagamenti da effettuare, che in effetti risultano essere di molto inferiori, e che condizioni la consegna di documenti, più volte richiesti dai clienti, al pagamento di somme esorbitanti a titolo di parcella (Nella specie è stata sostituita la sanzione della censura con quella dell’avvertimento). (Accoglie parzialmente ricorso avverso decisione C.d.O. di Roma 24 giugno 1997).
Classificazione
- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 175 del 11 Settembre 2001 (accoglie) (avvertimento)- Consiglio territoriale: COA Roma, delibera del 24 Giugno 1997 (censura)
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